La settimana perfetta, una di quelle che si sognano tante volte ma raramente si concretizzano. Jennifer Brady ha iniziato nel migliore dei modi questa nuova parte di stagione dopo la pausa a causa della pandemia di COVID-19 vincendo il Top Seed Open di Lexington, Kentucky nella maniera più convincente possibile: zero set e 24 games perduti in cinque match, solamente tre break subiti in tutto il torneo e soprattutto la fiducia di un tennis che sembra replicabile all’infinito.
Perché non si è mai avuta la sensazione che Brady fosse vicina al proprio limite: il servizio più incisivo sul quale ha lavorato in Germania con il nuovo coach Michael Geserer fornisce il supporto per iniziare il suo gioco potente e sorprendentemente regolare da fondo campo. Gli esercizi per migliorare il suo passaggio di peso sui colpi hanno certamente funzionato e ora Jennifer si ritrova alla vigilia della trasferta newyorkese per il Western&Sourthern Open e per lo US Open con la fiducia a mille e il miglior ranking al n. 28, tranquillamente entro il limite per le teste di serie per il prossimo Slam. “Quando ho preso la decisione di andare ad allenarmi in Germania durante la pausa invernale sapevo che sarebbe stata un’esperienza positiva – ha spiegato Brady dopo la finale – potevo solamente migliorare. Trovare un nuovo coach e un nuovo preparatore atletico mi ha fatto guadagnare tanta fiducia nelle mie possibilità, e la fiducia è una componente fondamentale nel gioco di chiunque. Durante la quarantena il mio team era in Germania e non poteva raggiungermi, ma sono rimasta in contatto quotidiano con loro e mi hanno seguito passo passo nella preparazione”.
La solidità mostrata nei cinque giochi consecutivi che durante la finale l’hanno portata dal 3-3 al 6-3 2-0, salvando cinque palle break in quel settimo gioco che le ha permesso di tenere l’avversaria alle sue spalle nel punteggio ha vacillato solamente durante gli ultimi due turni di battuta, quando il traguardo del primo titolo WTA ormai a un passo ha fatto affiorare un po’ di comprensibile nervosismo. Il lancio di palla sbagliato in almeno una decina di occasioni, un warning per time violation preso sapendo di prenderlo, tutti dettagli che non sono riusciti a fermare la marcia di questa venticinquenne cresciuta nella squadra della UCLA, il college di Los Angeles lasciato dopo due anni nel 2014 per spiccare il volo verso il tennis professionistico. “Non ho servito bene oggi – ha proseguito Brady – soprattutto la prima di servizio, ma per fortuna la seconda mi è venuta in soccorso aiutandomi a salvare alcune palle break. Aver tenuto il servizio per il 4-3 nel primo set mi ha dato la fiducia di cui avevo bisogno per vincere la partita”.
La svizzera Teichmann non è riuscita a ripetere il risultato della scorsa stagione, quando in questa stessa settimana si era aggiudicata il titolo a Praga, ma ha comunque mostrato un’ottima forma raggiungendo la finale sia in singolare sia in doppio, in coppia con la ceca Marie Bouzkova.
Il circuito WTA si prende ora qualche giorno di pausa (come se non ce ne fossero già stati abbastanza quest’anno) e si ritroverà giovedì prossimo a Flushing Meadows quando prenderanno il via le qualificazioni del Western&Southern Open, il secondo e per il momento ultimo Premier 5 in programma in questa stagione.
I risultati:
J. Brady b. J. Teichmann 6-3 6-4