Non ce ne vogliano gli organizzatori di Todi, ma l’Advantage Cars Prague Open può contare su un livello decisamente più alto ai nastri di partenza, sospinto da un main draw a 48 con prize money di €137.560 e dalla replica della prossima settimana, quando avrà luogo… l’Advantage Cars Prague Open II, presumibilmente con molti degli stessi protagonisti in campo. Il tennis pro si fermerà dunque per tre settimane sulla Moldava, dopo la vittoria di Halep nell’International conclusosi ieri pomeriggio.
A essere onesti, se anche il resto del tabellone fosse composto da dopolavoro spiaggiati e da Bagonghi, la sola presenza di Stan Wawrinka darebbe a questo evento la preminenza tecnica. Stan the Man ha deciso da tempo di non giocare negli Stati Uniti, optando invece per rimanere in Europa sulla terra, ed esordirà oggi contro il russo Roman Safiullin (a partire dalle 14:00) in quella che sarà la sua prima partecipazione a un torneo minore dai tempi di Lugano 2010.
Il suo match sarà seguito da quello di un altro monomane di lunga data e lungo talento, vale a dire Philipp Kohlschreiber, qui tds N.4, che a partire dalle 15:30 affronterà in un derby Mats Moraing. Gli altri Top 100 presenti sono il padrone di casa Jiri Vesely, che in carriera ha raggiunto sette finali Challenger in patria (tutte sulla terra) vincendone cinque, e Pierre-Hugues Herbert, altro rinunciatario dello US Open; i due affronteranno rispettivamente Aslan Karatsev (che ha battuto a sorpresa Robin Haase) e il vincitore dello US Open juniores dello scorso anno, la wildcard locale Jonas Forejtek, classe 2001.
Nonostante i Top 100 siano quattro, in tabellone saranno presenti altri due tennisti ammessi al main draw newyorchese, vale a dire Jozef Kovalik (che è entrato in virtù della rinuncia di Wawrinka, fra l’altro), che al momento della scrittura è sotto di un doppio break con lo spagnolo Menendez [edit: ha poi vinto in rimonta], e Sumit Nagal, noto per aver vinto un set contro Federer al primo turno di Flushing Meadows dello scorso anno, spaventandolo a detta di molti per la propria paronomasia con Nadal. L’indiano affronterà il britannico Jay Clarke a partire da mezzogiorno.
Fra le teste di serie si possono scorgere anche un paio di nobili decaduti, il N.14 Ernests Gulbis, che potrebbe affrontare Vesely agli ottavi (nel suo caso la nobiltà decaduta è solamente tennistica), e il N.12 Martin Klizan, che sfiderà Elias Ymer (il più scarso dei due fratelli) ed è nello stesso quarto di Kohlschreiber. I due, notoriamente discontinui, potrebbero riservare sorprese in entrambi i sensi – i pronostici con loro hanno perso senso da anni.
Infine, va detto che il primo turno del torneo si è già giocato, e che sono maturati diversi risultati a sorpresa, una condizione a cui ci potrebbe dover abituare in questa stagione anomala: sono infatti stati eliminati Lukas Rosol (davanti al non-pubblico amico), Malek Jaziri, Sergiy Stakhovsky, Robin Haase (curiosamente, l’olandese aveva perso contro Karatsev anche l’ultima partita disputata prima del lockdown, a marzo a Nur-Sultan), e giovani quotati come Nicola Kuhn e Rudolf Molleker. Vedremo se questo trend sarà confermato con il protrarsi del torneo.