In attesa del fratello maggiore, il circuito Challenger riparte questa settimana a Todi e a Praga. Proprio la capitale della Cechia, dove si è appena disputato senza pubblico il torneo WTA sui campi del TK Sparta Praha, vede gli spalti del tennis ripopolarsi dopo una settimana di vuoto (nel senso di posti vuoti, anche a Lexington). Questa volta la location è il Lawn Tennis Klub I. Český, tre quarti d’ora di camminata più a sud, ma le tribune (quella all’ombra, almeno) ospitano un buon numero di appassionati. Appassionati a cui è stato appunto concesso di poter vedere in azione Stan Wawrinka ma non Simona Halep.
A fine giugno il direttore del torneo WTA David Trunda diceva che avrebbero allestito tribune mobili per ospitare fino 2.000 spettatori; dal 27 luglio, la normativa ceca in materia di COVID-19 ammette fino a 2.500 persone per evento divise in gruppi non superiori a 500. La manifestazione si è invece disputata a porte chiuse; neanche i giornalisti erano ammessi. Sul sito ufficiale è stato poi spiegato che l’evento “sarà organizzato in conformità con le rigide misure di igiene e sicurezza, coordinate congiuntamente da organizzatori, rappresentanti della WTA e delle preposte organizzazioni e istituzioni della Repubblica Ceca. Questo è il motivo per cui il torneo si terrà senza la partecipazione degli spettatori”.
Ferme restando – immaginiamo – le suddette istituzioni, l’opera congiunta ha stavolta prodotto un diverso risultato. Buon per i fan che si sono goduti dal vivo Stan The Man per tre set. Sì, tre, perché lo svizzero ha gettato il secondo parziale contro il n. 178 Roman Safiullin, per poi chiudere bissando il 6-1 iniziale. Al secondo turno Wawrinka affronterà il tedesco Oscar Otte.