Dopo tante incertezze il circuito ATP è ripartito, sebbene in modo anomalo. I giocatori scesi in campo a New York non avevano mai sperimentato un periodo così lungo lontano dai match ufficiali, ragion per cui alla prima palla impattata al Western&Southern Open l’emozione è stata tanta. Tuttavia c’è chi non ha apprezzato tanto il comportamento dei vertici dell’Association of Tennis Professionals, assenti a New York nel momento in cui il Tour ha riacceso i motori, richiedendo perciò maggiore vicinanza ai giocatori in un momento così pieno di dubbi e difficoltà.
Il primo a esprimere il suo disappunto (sta a voi giudicare corrette o meno le maniere) è stato Gilles Simon nella prima giornata di incontri. Il francese è stato eliminato nelle qualificazioni, non prima però di aver lanciato un tweet molto polemico nei confronti dei capi dell’ATP: “Cari Massimo e Andrea (Calvelli e Gaudenzi, ndr), vi faccio solo sapere che siamo tornati in campo. Le vacanze sono finite. Spero di vedervi presto”. Simon ha poi cancellato il tweet, ma la sua frecciatina ha raggiunto – senza alcun dubbio – sia i colleghi che i destinatari del messaggio.
A confermarlo sono le frasi di Reilly Opelka nella conferenza post-ottavi di finale, vinti contro Matteo Berrettini (poi costretto al ritiro in quarti contro Tsitsipas). “Mi interessa molto” ha detto Reilly. “Giusto qualche parola: non voglio mettere in cattiva luce il Tour, ma penso che Gilles abbia toccato un buon punto su Twitter – anche se non è rimasto online per molto –, ma credo che il nostro direttivo dovrebbe essere qui. Siamo rimasti lontano dal Tour per molto tempo e penso che loro avrebbero dovuto esserci alla ripresa. Se non si taglieranno lo stipendio e saranno testardi su questo tema, il minimo che puoi fare è esserci quando torniamo in campo. È solo un semplice punto di partenza”.