M. Raonic b. [4] S. Tsitsipas 7-6(5) 6-3
Il primo finalista dell’edizione newyorchese di Cincinnati è Milos Raonic, che conferma la vittoria senza cedere set ottenuta al terzo turno dello scorso Australian Open contro Stefanos Tsitsipas. Una prestazione in crescendo per Raonic che si è dimostrato solido anche mentalmente, annullando l’unica opportunità dell’avversario nella prima partita per poi prendersi di forza l’unica a suo favore. Gli ha certamente giovato il giorno di riposo, ma soprattutto l’essere uscito vincitore da un duro confronto come quello con un Filip Krajinovic in grande spolvero, a cui ha dovuto anche annullare un match point. “Per me, tutto sta nel prendermi cura del mio gioco, ma soprattutto del mio spazio mentale, sapere dove sono” ha detto al termine della sfida. A prescindere da chi uscirà dalla seconda semifinale, Novak Djokovic o Roberto Bautista Agut, “dovrò giocare del tennis buono e deciso, farmi avanti e crearmi delle opportunità”.
Al contrario di Milos, Tsitsipas arriva con un percorso netto al cospetto dell’avversario più basso (196 cm) finora affrontato, dopo Anderson, Isner e Opelka (peraltro costretto al ritiro nel finale del primo set). Si parla dei tre migliori battitori delle ultime 52 settimane secondo il sistema di classifica dell’ATP, più Kevin che prima dei recenti problemi fisici si era guadagnato la top 5. Se Raonic arriva con la consapevolezza del sopravvissuto a un match quasi perso, Stefanos è ormai abituato alle mazzate scaraventate dal cielo quando è in risposta.
IL MATCH – Gli scambi vanno via veloci, lasciando però spazio a un tennis che non è puro tiro al bersaglio. Raonic tiene alta la percentuale di prime di servizio, pressoché ingiocabili; Tsitsipas prende la rete con sicurezza anche dietro alla propria battuta e concede pochissimo anche con la seconda. Milos serve una prima volta per restare nel set e tiene a zero, ma sul 5-6 arriva il set point vestito da unica palla break del parziale alla quale “Stef” arriva grazie a due ottime risposte: se la gioca sulla seconda entrando nello scambio con la sua ribattuta più efficace, profonda sulla sinistra dell’avversario, ma non prova subito ad incidere e stecca di rovescio di fronte a un Raonic che si stava comunque dimostrando solido nel palleggio e tiene il turno.
Il precoce mini-break, figlio di un doppio fallo canadese è subito compensato da un’altra stecca greca, stavolta di dritto, e si può procedere regolarmente fino al set point in risposta che tocca ora a Milos: chiamata di fallo di piede sulla prima, Raonic si guadagna la possibilità di girarsi sul dritto e piazza il vincente con lo sventaglio: 7-6. Le statistiche mostrano uno spettacolare 9-1 per quanto riguarda il saldo winners/unforced di Tsitsipas dal lato destro, ma la maggiore decisione dell’ex n. 3 del mondo in occasione del punto che valeva la partita ha fatto la differenza.
Il set sfumato pur giocando un ottimo tennis rimane nella testa di Tsitsipas, che ricomincia meno convinto e inizia a perdere un po’ troppi punti con la prima battuta dopo i soli tre concessi fino a quel momento. Così, al quarto gioco, dopo un fallo di piede sulla seconda seguito quasi necessariamente da un errore di dritto, si materializza l’opportunità per Raonic; l’attacco ateniese con il rovescio incrociato è profondo ma non devastante, confidando forse in un passante che non è la specialità della casa, ma il lungolinea tutt’altro che disprezzabile tocca il nastro mandando fuori tempo Tsitsipas. Mette molte meno prime in campo in questa seconda partita, Milos, ma il livello del suo gioco è alto e vola verso la meta, mentre Stefanos lotta ancora con il fallo di piede (chiamarlo dalla cabina di regia dev’essere più facile per l’ufficiale di gara) e rischia qualcosa all’ottavo gioco.
Non rischia invece nulla Raonic che, cedendo un punto negli ultimi tre turni di battuta, va a prendersi la sua quarta finale in un Masters 1000, dopo Montreal 2013 (perse da Nadal), Bercy 2014 e Indian Wells 2016, le ultime due sconfitto da Novak Djokovic, atteso a minuti sul Louis Armstrong. Dal canto suo, Tsitsipas può consolarsi con un giorno di riposo in più prima dello US Open e del relativo tabellone che, sulla carta, non gli riserva grossi ostacoli fino alla semifinale.