Non è bastato il trionfo nella finale di Cincinnati di Novak Djokovic per rassenerare gli animi della bolla a Flushing Meadows. Alla lettera mandata da Djokovic ai suoi colleghi è seguita ieri sera, dopo la lunga conferenza stampa in cui il serbo ha circostanziato la sua proposta, la pubblicazione di una foto con tutti i tennisti che hanno intenzione di seguirlo nell’avventura della PTPA (Professional Tennis Players Association), il nome dato alla nuova associazione dei giocatori ideata da Djokovic e Pospisil.
Dalla foto è evidente come i tennisti presenti siano una buona fetta di quelli di stanza al Billie Jean King National Center. Un lavoro di ingrandimento della foto consente di identificare nomi di alto profilo come quelli di Isner, Schwartzman, e del nostro Berrettini. Ci sono anche i giovani canadesi Shapovalov e Auger-Aliassime, certamente indirizzati dalla presenza del connazionale Pospisil, ma anche altre nuove leve come Moutet, Fritz, Hurkacz e Garìn. Il gruppo piuttosto eterogeneo è composto anche da giocatori più navigati come Karlovic, i due Harrison, Bedene, Dzumhur, Krajinovic e Fucsovics. Non mancano i doppisti, per Djokovic parte integrante dell’organizzazione: ci sono gli esperti Skugor, Mektic, Bopanna, Pavic e Dodig.
Altri endorsement alla causa sono arrivati dai social di molti tennisti, come gli americani Noah Rubin e Tennys Sandgren e da Guido Pella, ancora chiuso nella sua stanza d’albergo. Andy Murray si è detto d’accordo con la formazione di un nuovo sindacato, ma per ora ha deciso di non farne parte poiché la PTPA non prevede, al momento, di includere anche le donne nell’iniziativa.
Tra i principali avversatori di questa iniziativa ci sono Roger Federer e Rafa Nadal. I due si sono detti contrari a questa nuova associazione, appellandosi al senso di unità necessario per superare un momento difficile come questo e di fatto allineandosi alla posizione dell’ATP.