C. Garcia b. [1] Ka. Pliskova 6-1 7-6(2)
Decapitato. Il tabellone femminile dell’Open degli Stati Uniti ha perso poco fa la sua punta di diamante. Perché in contumacia di Ash Barty e Simona Halep, e pur conoscendone ormai e purtroppo molto bene i picchi e le imprevedibili cadute, Karolina Pliskova era la prima ballerina al teatro di New York. Incappata in una di quelle giornate cariche d’ignavia che troppo spesso passano a trovarla, la trampoliera di Louny è uscita velocemente dal torneo per mano di Caroline Garcia, ottima da par suo, ma pur sempre alla seconda vittoria della carriera contro una top twenty in un Major. Per un set e mezzo Pliskova è stata travolta sotto tutti i punti di vista, ma uno in particolare saltava all’occhio: pur mettendo in campo circa il 70% di prime palle, e non avendo un servizio particolarmente trascurabile, la numero tre WTA ha sofferto in modo assoluto la risposta di un’ispiratissima francese.
I numeri valgono quel che valgono, ma nel tennis valgono ancora qualcosa: sul sei-uno, due a zero Francia, il computo dei vincenti recitava venti a quattro Garcia. Non un bellissimo indicatore per chi sul non far toccare la palla all’avversaria ha costruito una carriera. In ogni modo, parsa ormai sul punto di rendere l’anima, Pliskova ha deciso di provare a dare tutto, all’improvviso, ed è andata a un soffio dal girarla, la partita. Dal due a quattro, quindici-trenta, Karolina ha infilato un parziale di undici punti a uno cominciando a sentire la palla, e nel decimo gioco ha persino avuto due set point, ma ha sprecato l’occasione più propizia sul primo, tirando fuori una rispostaccia fattibile.
Salvatasi, Garcia ha rischiato di nuovo nel dodicesimo game, quand’è finita sotto un pericolosissimo zerotrenta, eppure le giornate di fiducia piena sono quelle in cui riesce tutto, anche gli azzardi meno consigliabili. Servendo bene, giocando con coraggio, Caroline ha trascinato il set al tie break, poi dominandolo. Garcia ha aperto il tabellone, come s’è detto, e ora ha un’ottima chance di fare un grande torneo, anche se tutto è certo meno che la sfrutti: già il prossimo turno contro la campionessa di Lexington Jennifer Brady si presenta come un ostacolo difficilissimo. Per Pliskova un tonfo terrificante: non le capitava di uscire così presto allo US Open dal 2015, quando a batterla, lasciandole per giunta soli tre giochi, fu Anna Tatishvili.
A far compagnia all’ex prima favorita in gara nella terza giornata del torneo hanno pensato, con diverse gradazioni di clamore, Marketa Vondrousova e Anastasija Sevastova: la mancina ceca, attraversante un momento un po’ così, è stata battuta molto nettamente da Aliaksandra Sasnovich, la quale sta tornando vicina alla miglior versione di sé dopo molti mesi molto bui. La lettone, due quarti e una semifinale a New York, ha ceduto il passo in due set a Marta Kostyuk provando una reazione solo nel secondo, poi perso al tie break.