Aveva tutta l’aria di poter diventare una sfida interessante quella tra il quinto favorito in gara Sascha Zverev e la giovanissima promessa Brandon Nakashima, secondo teenager dopo Jannik Sinner nella classifica ATP. E lo è stato, almeno in parte. I primi due set si sono giocati sul filo di un equilibrio pressoché assoluto: il primo l’ha portato a casa Sascha grazie al provvido break ottenuto all’undicesimo gioco; il secondo l’ha vinto Brandon – che nel decimo game aveva sprecato due set point in risposta sulle uniche due palle avute nel match per strappare il servizio all’avversario – al termine di un tie break dominato fino al 6-3, poi quasi perso sul 7-8, e infine vinto col tremore per 10-8 grazie a un clamoroso doppio fallo di Zverev, che ha ritenuto di tirare una seconda a 133 miglia orarie.
Quando il match pareva poter avanzare sul medesimo canovaccio d’incertezza, Zverev ha tuttavia preso il comando assoluto delle operazioni, martellando con servizio e rovescio e approfittando della sempre più sottile convinzione di Nakashima, via via scioltosi e in difficoltà sempre maggiore al momento di chiudere il punto, con l’aggravante di alcuni macroscopici errori a rete che non avranno reso felice il suo famoso mentore Pat Cash, discreto interprete in materia.
Per Nakashima un torneo comunque molto positivo e un’onorevole sconfitta contro il primo top ten affrontato in carriera. Zverev, molto bene solo nella seconda parte del match, dovrà per quanto possibile limitare la corrente alternata nell’insidioso terzo turno che lo metterà di fronte ad Adrian Mannarino.
“Ha un grande talento, serve bene anche la seconda e ha un rovescio incredibile: credo sia uno dei migliori rovesci tra i tennisti americani da molto tempo. Sì, ha un grande potenziale“, ha dichiarato Sascha in conferenza. Informato delle belle parole spese dal tedesco, Nakashima ha replicato: “Detto da lui è un gran complimento“.
A causa del tetto chiuso (minaccia di temporali su New York), le condizioni di gioco del Louis Armstrong erano molto umide. “Per quello ho dovuto cambiare le scarpe durante la partita, stavo letteralmente sudando nelle scarpe“. Parole al miele anche per Djokovic e per la PTPA, la nuova associazione-giocatori messa in piedi dal numero uno ATP: “Non ho firmato il documento, ma devo dare grande credito a Djokovic per il tempo che spende in queste cose. Nella sua posizione di numero uno, ad essere onesti, non sarebbe obbligato a farlo, potrebbe rilassarsi e andrebbe bene ugualmente. Ma gli stanno a cuore gli altri giocatori“. Quando si vince, tutto è meraviglioso.