A meno di tre settimane dall’inizio dell’Open di Francia, quest’anno caratterizzato dai colori dell’autunno, l’attesa di un comunicato riguardo alle condizioni in cui si disputerà cominciava a farsi pressante. Dopo tutto il lavoro fatto dall’USTA per creare l’ormai nota (e per qualcuno famigerata) bolla, c’è la curiosità – per non parlare della necessità – di sapere cosa aspettarsi dallo Slam parigino, soprattutto alla luce dell’inciampo dello US Open sui risvolti dell’affaire Paire, prima con l’intervento delle autorità dello Stato di New York che hanno solo ritardato l’ingresso in campo di Adrian Mannarino contro Sascha Zverev, poi di quelle locali della contea di Nassau che hanno imposto la quarantena nei confronti di Kiki Mladenovic, costringendola di fatto al ritiro dalla gara di doppio.
Le prime notizie sul Roland Garros arrivano finalmente nel pomeriggio di lunedì con un tweet di Quentin Moynet, giornalista del quotidiano francese L’Équipe, a cui sono poi seguite indicazioni più dettagliate una volta conclusa la videoconferenza a cui era presente anche Bernard Giudicelli. Il presidente della Federtennis francese ha annunciato fiero che “il Roland-Garros sarà il primo torneo ad avere il privilegio di accogliere il pubblico”, intendendo ovviamente dalla ripresa e dimenticandosi degli altri eventi – a partire dal WTA di Palermo – che hanno visto appassionati sugli spalti ad applaudire.
Porte aperte, quindi, anche se non spalancate e a determinate condizioni. La cifra un po’ ottimistica di 20.000 spettatori giornalieri in cui sperava la Federtennis francese è stata così ridotta a 11.500 – questo solo un paio di giorni dopo che altri sette dipartimenti del Paese sono stati classificati “zone rosse”. Il limite massimo di cinquemila spettatori per i grandi eventi si è potuto superare dividendo l’impianto gli oltre 12 ettari su cui si estende l’impianto in tre zone separate, ognuna delle quali comprenderà uno dei tre campi principali più quelli esterni circostanti. Siederanno allora 5.000 spettatori sullo Chatrier, altrettanti sul Lenglen e 1500 sul Simonne Mathieu la cui zona non include campi esterni. Come logica conseguenza, non sarà possibile il passaggio da una zona all’altra.
Per quanto riguarda le tribune dei campi principali, su ogni fila sarà lasciato un posto libero tra ogni gruppo di acquirenti (massimo quattro persone potranno sedersi vicine). Nei campi esterni, per i quali non saranno venduti biglietti, ci dovrà essere un posto libero a destra e a sinistra di ogni spettatore per arrivare quindi al 50-60% della normale capienza, assicurando il rispetto del distanziamento sociale. L’uso della mascherina è obbligatorio in ogni momento. Inoltre, a differenza dello US Open, saranno disputate le qualificazioni, però a porte chiuse, visto l’alto numero di giocatori impegnati considerando anche gli allenamenti.
Non manca una buona notizia per i possessori dei biglietti per le qualificazioni, i campi esterni e alcuni posti di quelli principali: saranno rimborsati e sarà loro offerta la possibilità di acquistare a prezzo speciale i biglietti ancora disponibili.
“Tutti i partecipanti al torneo saranno testati all’arrivo a Parigi” ha invece spiegato Jean-François Vilotte, amministratore delegato della FFT, “poi di nuovo 72 ore dopo, poi ogni cinque giorni. Due hotel sono stati prenotati quasi esclusivamente e tutti i giocatori devono risiedere lì. I giocatori avranno accesso allo stadio solo il giorno delle loro partite; per i giorni liberi, sarà a loro disposizione l’impianto Jean-Bouin [polivalente, a tre minuti di auto dal Bois de Boulogne, ndr]”. Questa divisione “in due aree” dei tennisti e dei loro entourage mira chiaramente ad avere il minor numero possibile di persone in ogni area limitando le interazioni, per quanto ci possano essere perplessità linguistiche davanti a quel “quasi esclusivamente”.
Infine, il Roland Garros si propone di venire incontro a quei giocatori più in difficoltà economiche a causa dello stop forzato riducendo drasticamente la differenza di montepremi tra i vincitori delle gare di singolare e i perdenti al primo turno. A questi ultimi spetteranno infatti 60.000 euro, il 30% in più rispetto alla passata edizione. Anche il montepremi delle qualificazioni è stato aumentato e chi perde subito avrà la consolazione di un assegno di 10.000 euro.
Non resta che augurarci che la FFT abbia imparato dai recentissimi errori della controparte statunitense nella gestione dei rapporti con le diverse autorità e nella comunicazione con i giocatori e la stampa.