Dal nostro inviato a Forlì Massimo Gaiba
[WC] L. Musetti b. [Q] T. Monteiro 7-6(2) 7-6(5)
Chi ferma più Lorenzo Musetti? Quel che sta facendo il ragazzino di Carrara è impressionante. Passi, anzi balzi, da gigante. Lo scorso anno ci siamo esaltati per Jannik Sinner, che era stato lì lì per conquistare la prima vittoria su un top-ten (Goffin è stato il primo ma la vittoria è arrivata quest’anno a Rotterdam, mentre quando aveva battuto Monfils il francese non lo era più, era n,13, ma insomma, lo era stato prima e lo è stato subito dopo). Sinner aveva poi vinto le ATP Next Gen Finals che, sia pure giocate con quelle strane regole – un conto è vincere set che finiscono a 4, un altro quelli “normali” – lo vedeva pur sempre di fronte a giocatori come De Minaur, Tiafoe, Kecmanovic.
Sinner è stato il più giovane vincitore di tre challenger in un anno dai tempi di Richard Gasquet (2003) ed è diventato il più giovane top-100 a fine 2019. Lorenzo Musetti potrebbe diventarlo a fine 2020. Lorenzo nell’arco di due settimane ha compiuto un balzo di 111 posti in classifica ATP, da n.249 a n.138, infilando una serie impressionante di scalpi fra i top-100, ben 6, fra Roma e Forlì. Li ricordiamo qui: Wawrinka 17, Nishikori 35, Tiafoe 67, Seppi 97, Harris 96 e infine nella combattuta eppur sempre condotta finale Monteiro 89!
La media del ranking dei 6 avversari battuti fa 66,8. Dire che ormai vale un top-100 non è un’esagerazione. Si potrà dire che qualche giocatore battuto da Musetti non era nelle migliori condizioni, e alludiamo in particolare a Wawrinka e Nishikori oltre a Seppi, però è anche vero che le classifiche di quei giocatori rispettano appunto una condizione non ottimale, perché proprio quei tre giocatori appena citati (ma anche Tiafoe…) hanno conquistato best ranking ben diversi. E certo loro in termini di esperienza potevano farsi un boccone di un diciottenne come Lorenzo. Nei giorni scorsi una delle firme più note e autorevoli del mondo, Christopher Clarey aveva scritto: “Se fossi parte della direzione del Roland Garros vorrei avere nel mio tabellone Lorenzo Musetti!”. E non so se Clarey, oltre a leggere i risultati, abbia visto giocare Musetti… perché è soprattutto il bel tennis di Lorenzo a entusiasmare.
Dopo una notte di pioggia il sole torna a splendere sul Tennis Villa Carpena, meritato premio per la bravura e la professionalità di chi ha reso possibile questo primo Challenger Città di Forlì. Il pubblico, molto numeroso, freme per vedere all’opera il giovane talento italiano. Una signora che urla: “Lorenzo facci divertire” coglie, forse senza volere, il senso profondo di questo momento. Musetti non vuole solo vincere, vuole conquistare gli occhi e il cuore degli spettatori, come faceva, tanti anni fa, Adriano Panatta. Come continua a fare un certo signore svizzero di quasi quaranta anni. Il problema è che il 26enne brasiliano che sta dall’altra parte della rete non è certo rassegnato al ruolo di vittima sacrificale. In fin dei conti la classifica non dice che lui è più forte?
Perdere però il servizio già nel primo game dell’incontro non è per lui molto rassicurante. Il ragazzo spinge, varia il gioco, lo beffa con la palla corta. Musetti domina e si procura un’occasione per il doppio break del 3-0, ma Monteiro comincia finalmente ad entrare in ritmo, allunga le traiettorie e la sua palla diventa sempre più pesante. Contro-break e 3-3. Il brasiliano però non fa nemmeno in tempo a gioire che il nostro tennista gli rende il favore e va a servire per il set sul 5-3.
A questo punto un po’ di tensione e un paio di folate di vento rovinano tutto portando il primo set al tie-break. Che Musetti vince 7-2 giocando almeno tre Picasso che lasciano increduli sia il pubblico sia l’avversario. Diremmo soprattutto l’avversario che nel terzo gioco del secondo set si trova subito a dover fronteggiare due pericolosissime palle break. Il livello di gioco è notevolmente salito, entrambi giocano per il vincente e i turni di servizio non corrono più pericoli. Si arriva così ad un altro tie-break in cui Musetti si porta velocemente sul 6-4, sul primo match point un brutto errore potrebbe mettergli un po’ di ansia. No, niente ansia, seconda occasione sfruttata e braccia al cielo a festeggiare il primo successo in carriera.
“È il mio primo titolo, un sogno che si avvera. L’anno scorso ci ero andato vicino a Milano, quest’anno a Trieste ma era destino che coronassi il mio sogno qui in Romagna, una terra che mi ha sempre portato bene. Dedico questa vittoria alla mia famiglia e al mio team. Il giocatore che scende in campo sono io ma dietro ci sta tantissimo lavoro”.
Il primo titolo ma sicuramente non l’ultimo… signora stia tranquilla che il ragazzo ci farà divertire! Con questa vittoria Musetti dovrebbe salire al n.138 della classifica ATP con un balzo in avanti strepitoso anche se il suo coach Simone Tartarini puntualizza: ”In questo momento per noi la classifica non è la cosa più importante anche se certamente può aiutare con le entry list”.
D’accordo con lui il giovane Lorenzo: “A livello ATP non sono ancora nessuno. Ho battuto sei top 100 in due settimane, il che significa soprattutto che oltre alle capacità tecniche, che ho sempre avuto, si stanno aggiungendo quelle mentali e quelle fisiche su cui sto lavorando. Ho già raggiunto quello che era il mio obiettivo di classifica per quest’anno e cioè entrare nei primi 150. Ma, ripeto, la cosa più importante rimane il duro lavoro per salire di livello”.
Adesso per Musetti una settimana di pausa e quindi in sequenza Challenger di Parma e Sardinia Open. Li giocherà con una diversa consapevolezza. Se non sarà il favorito n.1, però rientrerà nel lotto dei favoriti nonostante la giovanissima età. Abbiamo accennato ai tre challenger vinti da Sinner un anno fa. Lorenzo ha poco tempo e poche opportunità per raggiungere lo stesso traguardo, ma chi può escluderlo? Auguriamo a Musetti di trovare presto un ranking fra i primi 104 del mondo che gli eviti di dover disputare le qualificazioni dell’Open d’Australia, ma chissà che in Australia Craig Tiley – che lo ha visto trionfare nella prova junior – non pensi comunque di offrirgli una wild card se nei pochi mesi che restano a Lorenzo per migliorare il ranking non ce la dovesse fare ad effettuare un altro balzo di 34 posti.