[22] D. Lajovic b. G. Mager 6-4 7-6(4) 4-6 6-1
Esce dal Roland Garros l’ultimo italiano impegnato al primo turno, Gianluca Mager, uno dei tennisti che ha maggiormente risentito dello stop causato dalla pandemia. L’Italia si ferma così a sei giocatori qualificati per il secondo turno, comunque un record in Era Open.
Mager aveva avuto un ottimo inizio di 2020 raggiungendo la finale a Rio – battendo Thiem lungo il percorso – ma non ha potuto sfruttare lo slancio di quel risultato sia dal punto di vista della fiducia che del ranking. Dalla ripresa delle attività agonistiche ha incassato quattro sconfitte in quattro tornei, e si è potuto consolare solo con l’accesso diretto (e il relativo montepremi del primo turno) al Roland Garros dove ha messo piede per la seconda volta, dopo la sconfitta al secondo turno di quali dello scorso anno. Oggi a sbarrargli la strada è stato il n.22 del seeding Dusan Lajovic, avversario di Fognini nella finale di Montecarlo, esperto terraiolo come certificano gli ottimi risultati delle scorse settimane – ottavi a Roma e quarti ad Amburgo. Il pronostico dunque è stato rispettato: è stata una partita lottata, ma alla fine il 30enne di Belgrado l’ha vinta senza eccessivi rischi.
IL MATCH – Lajovic ha iniziato il match con l’approccio giusto, colpendo senza fronzoli. Non si può dire lo stesso di Mager, che ha subito un break immediato; a renderlo più doloroso è stato il fatto che sia arrivato dopo tre occasioni per chiudere il game. Lajovic ha preso un secondo break di vantaggio, poi ne ha perso uno ma questo non gli ha impedito di chiudere 6-4 in 38 minuti. Il suo gioco da fondo non prevede colpi particolarmente esaltanti – se non qualche sporadica palla corta, usata con accortezza- ma ciò è sufficiente per indurre spesso Mager all’errore, soprattutto col dritto.
Nel secondo set il punteggio ha subìto molti più scossoni, con vari break e contro-break che hanno sempre visto Lajovic passare in vantaggio per primo, ma senza mai riuscire a concretizzare. Anche in questo caso è stato l’italiano a cercare maggior varietà di soluzioni, non disprezzando le discese a rete quando ne era il caso ed esibendosi persino nel serve and volley. Il suo atteggiamento volitivo gli ha permesso di issarsi fino al tie-break, epilogo giusto per un set equilibrato. Mager si è però sciolto sul più bello e qualche palla di troppo mandata a mezza rete l’ha condannato al doppio set di svantaggio. Lajovic ha vinto il tie-break 7-4 proprio un attimo prima che la pioggia aumentasse di intensità e costringesse tutti a lasciare il campo 9, dopo che già in precedenza c’era stata una breve sospensione del gioco.
Dopo la sospensione per pioggia durata circa un’ora, il serbo è tornato in campo insolitamente impreciso, rinvigorendo le fioche speranze del tennista italiano. Mager è passato in vantaggio già nel quinto game del terzo set, ma è nel nono gioco che ha piazzato l’allungo decisivo per dimezzare lo svantaggio complessivo e vincere il set 4-6, annullando due insidiose palle del contro-break con il servizio. Proprio quando ha lasciato credere di poter tentare una rimonta che avrebbe avuto dell’incredibile, le energie di Mager si sono esaurite e Lajovic si è ricomposto: il serbo ha rimesso il pilota automatico e la sua solidità da fondo ha fatto il resto. Netto 6-1 in 24 minuti per guadagnarsi un secondo turno non banale contro Kevin Anderson, che ha battuto in tre set Laslo Djere.
“All’inizio ero piuttosto nervoso, pioveva, c’erano condizioni particolari, non riuscivo a fargli male – ha spiegato dopo la partita Gianluca Mager – Ho giocato qualche punto male nel tie-break, e poi dopo l’interruzione è stata una partita diversa perché lui non riusciva più a spingere come faceva prima e io invece sì. Peccato per il quarto set, quando mi sono disunito prendendo un break piuttosto stupido subito, e con questi giocatori se ti distrai un attimo è difficile recuperare“.
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