Il futuro del Roland Garros di Jannik Sinner, che dopo la vittoria ai danni di Goffin si è aperto a prospettive interessanti, passa per la racchetta di Federico Coria, il suo avversario di terzo turno. Federico è nato a Rosario (Argentina), ha 28 anni ed è il fratello del più noto Guillermo, che ha lasciato il tennis 12 anni fa – quattro anni dopo l’incredibile sconfitta nella finale del Roland Garros contro Gaudio. Anche di questo ho parlato con Federico, che però non ha mai aperto l’argomento con Guillermo (non c’è da biasimarli), con l’obiettivo di aiutarvi a conoscere meglio il prossimo avversario di Jannik Sinner.
Cosa ti aspetti di Sinner, se lo conosci? Ci hai mai giocato, anche in allenamento? Poi parlami un attimo di tuo fratello, che cosa fa, dov’è; sono tanti anni che non lo vedo.
Federico Coria. Sinner l’ho visto a Roma e gioca incredibilmente bene. Ha grandi colpi. Non è il futuro, ma il presente, dato che ha sconfitto Tsitsipás e altri grandi giocatori. Sarà molto difficile per me e penso che lui parta favorito. Parlerò con la mia squadra, sulla strategia da adottare, affinché lui non trovi la giusta misura nei colpi perché gioca molto bene. Vedrò in che modo posso vincere. Guillermo era molto emozionato per il fatto che fossi a Roma la settimana scorsa e adesso per le mie vittorie qua al Roland Garros.
Ma è nella tua squadra qui a Parigi?
Federico Coria. No è rimasto in Argentina, per via del confinamento dovuto al COVID19 e non può viaggiare.
Ma gioca sempre a tennis, è allenatore, cosa fa?
Federico Coria. Lui gioca tre mesi a tennis, ma gioca molto bene, tanto che mi batte facilmente. Ha tantissimo talento. Credo che adesso fisicamente potrei batterlo al meglio dei tre set, ma se giochiamo al meglio di un set vince Guillermo.
Quanto è stato difficile vincere contro Paire?
È stata senza dubbio la migliore vittoria della mia carriera, dovuta innanzitutto alla sua classifica, poi al fatto che fosse il secondo turno del RG, tutte cose nuove per me. Lui è un giocatore imprevedibile, ha grandi colpi, ma commette anche errori gratuiti. Io ho mantenuto la concentrazione e ho vinto la partita.
Quanto difficile è stato per te intraprendere la carriera del tennista professionista in Argentina, con un fratello tanto forte, e quante volte Guillermo ti parla del sua finale contro Gaudio, del “match point” sprecato e della partita che perse?
Federico Coria. Quando ero piccolo fu molto difficile per me, dato che mi comparavano a mio fratello. Pensavo che il paragone si facesse solo in Argentina, ma quando andai in Italia a 14 anni per giocare il torneo dell’Avvenire e il Bonfiglio, tornei junior vinti da Guillermo, la gente si aspettava di vedere un giocatore del medesimo talento che aveva mio fratello. Mi mettevano sempre a giocare nel campo principale e anche se perdevo la partita mi intervistavano. Per me sono stati molto tempi difficili, perché volevo essere uno qualunque, come i miei compagni, senza richiamare troppo l’attenzione, dato che non avevo né la sicurezza nei miei mezzi e nemmeno il talento di mio fratello.
In riferimento alla finale persa da mio fratello; non ho mai parlato di questo con lui. Giocò la finale, fu molto vicino a vincerla, ma non accadde. Andò molto vicino a realizzare il suo sogno, ma il destino ha voluto che vincesse Gaudio. Sono cose della vita. Parlo spesso con mio fratello. Mi dà molti consigli. Mi dice di giocare e lottare su tutte le palle, dalla prima fino all’ultima, in modo tale che quando do la mano al rivale, possa stare tranquillo, perché ho dato tutto. Questo è il principale consiglio di mio fratello.
Un po’ mi sorprende, perché penso che per Guillermo sia stata un po’ un incubo quella finale. Andò molto vicino a compiere il sogno della sua vita – molto più di quando si trovò in vantaggio 3-0 nel quinto set della finale di Roma contro Nadal.
Federico Coria. È un qualcosa che già appartiene al passato ed è anche un ricordo doloroso per lui. Lo sport è così. Se Federer, che ha vinto 20 Slam, serve per il match nella finale di Wimbledon avanti 40-15 e sbaglia quel colpo, con tutta l’esperienza del mondo… lo sport del tennis ti sorprende costantemente. Anche se sei un giocatore molto esperto puoi cadere in preda al nervosismo. L’esito di quella finale fu un gran dispiacere, come anche quello che accadde a Roma contro Nadal – anche quella era una partita ben avviata. Per me la finale contro Nadal fu una delle migliori partite su terra rossa.
Non ho molto da dire a riguardo, è un qualcosa che appartiene al passato e preferisco che mio fratello mi dia consigli su esempi positivi, visto che io e lui non parliamo esclusivamente di quelle finali perse.
Conclusione Ubaldo. Io spero che tu abbia un buon futuro, perché possiedi le qualità per diventare forte. Non spero che tu vinca contro Sinner, ma comunque sarò un tuo tifoso!
Trascrizione a cura di Andrea Canella