Non sono stati pochi gli anni in cui non abbiamo avuto neppure un italiano nella seconda settimana di uno Slam. Li dovrei contare. Ma intanto gli azzurri che li hanno centrati sono stati 33 in 471 Slam dal primo Wimbledon del 1877 e 31 le azzurre (ma a Wimbledon il ladies singles risale al 1884). Fra quei 33 ora ci sono anche Lorenzo Sonego e Jannik Sinner e fra le 31 ragazze anche Martina Trevisan. Fra i 33 c’è già dallo scorso Wimbledon Matteo Berrettini che stamani per pranzo potrebbe averli raggiunti per la quarta volta (una Wimbledon e due US Open) se batterà il tedesco Altmaier n.186 ATP ma certamente più forte di quel ranking come ha fatto vedere con Feliciano Lopez – che merita un inciso: ha disputato lo Slam n.74 di fila! Tutto si può dire salvo che gli sia mancata la salute! E a vederlo ha un fisico ancora oggi perfetto sebbene il 20 settembre compia 39 anni… – e poi con il connazionale Struff.
Decisamente il tabellone di Sinner è stato più agevole di quello di Sonego. Ma intanto, anche dovessero perdere, Sonego con Schwartzman e Sinner con Zverev, i due miglioreranno comunque il loro best ranking: N.42 per il torinese, n.59 per l’altoatesino. Per inciso anche Travaglia travolto da Nadal nel primo e nel terzo set (6-1 6-4 6-0) avrà raggiunto comunque il suo best ranking a quota 69.
Firmerei ora per ottenere una vittoria su due, uno fra Sonego e Sinner. In un quarto… da sogno Sinner sbatterebbe contro Nadal, mentre Sonego andrebbe a sfidare Thiem. Sarebbe comunque un bel vedere. Ma non saprei quale delle due ipotesi avrebbe più chances di verificarsi. Nel video pubblicato stamani vi ho chiesto di pronunciarvi, fermo restando che sono partite difficilissime che sulla carta dipendono più dal rendimento degli avversari che da quello dei nostri. Anche se il Sonego che ha battuto un ottimo Fritz mi ha davvero impressionato. Sinner contro Coria junior meno, ma ho imputato la sua prestazione altalenante all’età, all’inesperienza che quando le condizioni sono difficili ti fa pagare maggio dazio. Poiché contro Zverev lui non avrà nulla da perdere e il tedesco invece tanto, penso che sarà molto importante l’avvio del match anche se – come direbbe lo scomparso filosofo di Arbore nel team di Cacao Meravigliao – è più importante il finale. Con Zverev che ha vinto sei match al quinto set su sei non è che Sinner si adagerebbe sugli allori se vincesse un set o due. Piatti penserà a istruirlo a dovere.
Intanto oggi mi auguro che Berrettini non ci faccia brutti scherzi. Guai a entrare in campo con sufficienza. Ma nemmeno con un carico eccessivo di pressione che può avvertire chi pensi di dover vincere per forza. Stefano Massari, il suo mental coach, dovrà lavorarselo per benino, anche se Matteo ultimamente mi pare aver raggiunto un equilibrio invidiabile. Se vincerà avremo per la prima volta in 95 Roland Garros tre italiani in ottavi nel singolare maschile. Ricordo che il Roland Garros fu inaugurato nel 1925.
Mi ha fatto effetto che ieri si ricordasse che i quattro italiani che avevano raggiunto insieme il terzo turno erano stati Pietrangeli, Merlo, Fachini e Sirola. Mi ha fa fatto capire quanto sono vecchio, perché con tutti loro tranne che con Sirola avevo giocato. Non interesserà a nessuno ma lo scrivo lo stesso: con Beppe Merlo persi agli assoluti di prima categoria indoor a Modena al Tennis Club Zeta 2, due set, con Nicola Pietrangeli persi in tre set (tre su cinque) in coppa a squadre di prima categoria De Morpurgo a Napoli pur avendo due setpoint nel terzo set quando Nicola, 15 anni più anziano ma ancora capace di lottare alla pari con Panatta, mi sembrava in debito di ossigeno. Contro Fachini e Crotta invece colsi certamente più per merito di Paolo Bertolucci che mio, l’unica vittoria, sempre in coppa de Morpurgo: 6-0 al quinto. Vabbè, abbiate pazienza, lo sapete come sono gli anziani. Vivono di ricordi.
Tornando al Roland Garros e al tiebreak di Sonego vinto sull’amico Fritz (ricordate l’opera di Mascagni? È più fanoso per la Cavalleria Rusticana, ma insomma) per 19 punti a 17 merita riferire qualche dato:
- con 36 punti è il più lungo tiebreak della storia maschile al Roland Garros
- non in assoluto perché anche Allertova e Konta al primo turno del Roland Garros 2015 ne giocarono uno concluso con lo stesso punteggio
- non è il più lungo della storia degli Slam, perché c’è stato un 20-18 in ognuno degli altri tre Major
Visto che oggi sono in vena di numeri segnalo altresì che Jannik Sinner per la prima volta in ottavi in uno Slam a 19 anni e un mese si conferma essere ragazzino precoce e promettente:
- Nadal ci arrivò a 18 anni e 6 mesi
- Federer a 18 anni e 9 mesi
- Djokovic a 19 anni esatti
Chi vorrebbe che a Sinner si togliessero sei mesi perché di solito il Roland Garros si gioca a maggio… compirebbe un’operazione scorretta, anche se fra qualche anno gli statistici meno attenti avranno dimenticato l’anno Covid – beati loro! – e magari scriveranno dati anagrafici scorretti.
Ovviamente per approdare a certi traguardi non basta il talento, ci vuole anche un po’ di fortuna, tabelloni propizi. I francesi dell’Equipe mi hanno fatto notare, ad esempio, che Thuierry Tulasne (poi giunto come best ranking a n.10) arrivò in ottavi a Parigi a 17 anni e 10 mesi nell’81 e poi non è stato un supercampione. Nemmeno lo è stato Fabrice Santoro, il Mago, che c’è arrivato a 18 anni e 5 mesi e poi è giunto a stento fra i primi 20… ma mi faceva impazzire vederlo giocare con dritto e rovescio bimane, un talento pauroso. Chiedere informazioni a Marat Safin di cui era la bestia nera. Ai francesi ho ricordato che Mats Wilander nell’82 vinse questo torneo a 17 anni e 10 mesi, mentre Michael Chang nell’89 trionfò a 17 e 3 mesi. Ma si giocava con racchette che chiedevano più tocco di palla che potenza. Difatti dal 1985 in poi John McEnroe, classe 1959, non vinse più uno Slam.
Non ho visto Kiki Bertens dare 6-2 6-2 a Siniakova, ma avevo visto invece l’olandesona che si è recentemente sposata contro Sara Errani nella famigerata partita vinta 9-7 al terzo. Beh ovvio che mi auguro che Kiki rigiochi come contro Sara anche contro Martina Trevisan. Che intanto con un balzo di 53 posti in classifica WTA, da 159 a 106, è fuori di soli due posti dal tabellone dell’Australian Open. Direi che praticamente è dentro. Ai 189.000 euro del prizemoney di Parigi si aggiunge come minimo quello del primo turno di Melbourne, dove giocatori e giornalisti non andranno se è vero che il governo australiano intende chiedere una quarantena in albergo di 14 giorni per chi si presenterà Down Under.
Ieri sarebbe stato il 52mo compleanno di Jana Novotna, campionessa di Wimbledon cui nel 2014 Barbora Krejcikova aveva chiesto di allenarla. Ieri Barbora ha battuto la bulgara Pironkova che aveva fatto semifinale all’US Open e domani affronterà l’argentina Podoroska in un duello fra non top-100 per un posto nei quarti di finale. Si era sempre detto che questo sarebbe stato uno Slam diverso per via delle condizioni assolutamente particolari – a proposito dovrebbe piovere poco o molto fino a giovedì prossimo! – e certo lo si sta dimostrando.
Anche nel singolare maschile, oltre ai nostri due outsider, c’è il giovane Korda che assomiglia davvero come una goccia d’acqua a papà Petr che un tempo aveva quel ciuffetto ritto sulla testa che pareva il peanut Woodstock di Schultz e del quale ricordo il profilo così segaligno che una volta scrissi di lui: visto di faccia sembra sempre di profilo. Ma, mancino, aveva un talento straordinario e nelle giornate di vena poteva battere chiunque. Korda junior arrivando in ottavi uscendo dalle “quali” ha già fatto tanto, tantissimo. E poi ora affronta il suo idolo Nadal. “Talmente il mio idolo che… il mio gatto l’ho chiamato ‘Rafa’”.
Nadal in tre incontri e nove set ha perso in tutto 19 game. Appena appena poco più di due a game. Fa paura. Ma attenzione: nel ’78 Bjorn Borg perse 32 game in 21 set, molti meno di due a set. Ricorderete certo la semifinale vinta con Barazzutti 6-0 6-1 6-0. Con Barazzutti che lo ringraziò per avergli concesso quel game. Non era un primo turno. Era una semifinale.
Un inciso a proposito di Nadal: tanti hanno scritto che Nadal si lamenta di queste palle Wilson, pur essendone in realtà favorito. Beh allora li informo che Nadal ha vinto il Roland Garros con tre diverse marche di palle: Technifibre nel 2005, Dunlop nel 2006, 2007, 2008 e 2010, Babolat nel 2011-12 13-14, 17, 18, 19. Non viene il sospetto a chi gli tifa contro perché – sia pur legittimamente tifa per qualcuno dei suoi rivali storici – che forse le palle decisive per le ripetute affermazioni di Rafa… siano le sue?
Miscellanea. Ultime notizie dalla WTA dicono che non ci saranno finali WTA quest’anno – e si sapeva da tempo che non sarebbero state in Cina, ma non si era escluso che si potessero giocare altrove – ma anche che al di fuori del torneo di Ostrava dove il cut-off è naturalmente proibitivo, non ci saranno altri tornei in vista. Colonia si era candidata ma le risposte della WTA sono state talmente lente che alla fine i tedeschi hanno optato per un torneo ATP. E i tornei ATP invece saranno ancora 10. Non c’è dubbio che fra i due “sindacati” l’ATP è decisamente più efficiente.
I francesi, terrorizzati di perdere tutti i loro rappresentanti in campo maschile, si sono aggrappati al brevilineo Hugo Gaston, che ha battuto 6-0 al quinto uno sfinito Wawrinka. E dedicano a questo giocatore n.239 che mi sembra nulla di che, pagine su pagine su l’Equipe e altrove. Hanno chiesto perfino al loro storico collaboratore Mats Wilander di scrivere un articolo che illustrasse i vantaggi di essere piccoletti nel tennis. E si sono sbizzarriti poi in curiosi anagrammi fra G A S T O N e T S O N G A. Vabbè, qualcosa dovevano pur inventarsi. Eppure hanno Ferro, la ragazza che vinse Palermo e il cui padre veneto ha una pizzeria vicino Nizza, e Garcia che al sesto matchpoint ha finalmente avuto ragione di Mertens (1-6 6-4 7-5) ma in ottavi avrà Svitolina, ex fidanzata di Monfils (giusto per finire con un gossip!).
Buon tennis a tutti e forza Berrettini.