[Q] M. Trevisan b. [5] K. Bertens 6-4 6-4
Il sorriso. È questo il marchio di fabbrica più coinvolgente di Martina Trevisan. Quel sorriso che sfodera non solo alla fine del match che le dà i quarti di finale al Roland Garros, dopo che il suo ultimo lob bacia la riga di fondo, ma anche nei momenti più difficili, dopo un doppio fallo, o quando un recupero della sua avversaria Kiki Bertens la supera e pizzica la riga, mettendola nei guai sullo 0-30 proprio mentre sta servendo per il match.
È quel sorriso di chi ha visto tanti momenti più brutti, che mettono tutto in prospettiva. Essere sul campo Suzanne Lenglen del Roland Garros a giocarsi a tennis poco meno di 100.000 euro (94.500 per la precisione) è un bel luogo in cui stare quando si è fissato per tanti mesi il nero del baratro, anche se l’avversaria ti rimonta, anche se bisogna affrontare una palla break.
IL MATCH
Trevisan entra in partita subito, Bertens no. L’olandese prova a prendere in mano il comando degli scambi ma sbaglia parecchio, mentre l’italiana appare perfettamente a suo agio sul secondo campo del Roland Garros in questa domenica mattina gelida, con la temperatura che supera di poco i 10 gradi. Break a zero per il 3-1, un game più laborioso (12 punti) due giochi più tardi e si arriva 5-1 a servire per il set. Trevisan gira la schiena al campo e comincia a respirare profondamente: a volte quando si sale in alto troppo in fretta può mancare l’ossigeno. Bertens però è una giocatrice esperta, capisce di dover limitare i rischi e si mette a palleggiare da fondo, cercando di disturbare il diritto mancino di Martina con il rovescio diagonale in slice. Quattro errori gratuiti concedono il primo controbreak; altri tre, compresa una volèe a campo aperto, concedono il secondo, e si torna con Bertens al servizio sul 4-5 per riacciuffare il set.
Sul primo diritto che vola in corridoio, Trevisan si gira verso il suo angolo e dice “Non prendo più il campo” senza considerare che, mentre il numero degli spettatori era faticosamente arrivato in doppia cifra, anche il vento aveva fatto la sua apparizione sul Suzanne Lenglen soffiando da sud a nord in maniera longitudinale al campo. Gli scambi sono lunghi, un set point se ne va con un colpo di Bertens che scivola sulla riga, ma sul secondo, che Martina si va a prendere con una risposta di diritto, l’azzurra chiude con una volée smorzata di rovescio portando a casa il set per 6-4 in 40 minuti.
Bertens non sembra avere molte armi da opporre nella giornata, Trevisan viene avanti quando ha l’occasione per prendersi il punto e va avanti 3-0. Martina sembra volare su una nuvola: con una demi-volée si prende la palla del 4-0, che però se ne va con una risposta in rete. E poi arrivano i nervi: due doppi falli concedono il controbreak a Bertens, che poi riacciuffa la parità sul 3-3. Ma qui viene fuori ancora una volta il carattere della toscana: in un game di 14 punti annulla tre palle break all’olandese e poi strappa a zero la battuta a Bertens per andare a servire per il match sul 5-3.
Ma se non fosse difficile non sarebbe bello: Bertens trova un paio di colpi tanto belli quanto disperati e ritorna a servire su 4-5. Il vento torna a soffiare forte, la battuta abbandona l’olandese che con un doppio fallo consegna tre match point a Trevisan. I primi due li annulla bene in maniera aggressiva, ma sul terzo un pallonetto millimetrico di Martina spalanca il sogno dei quarti di finale.
TREVISAN TOP 100 DI PREPOTENZA
Con il primo successo su una Top 10, Trevisan irrompe nelle prime 100 della classifica WTA, provvisoriamente al n. 82. Ora per lei nei quarti di finale ci sarà Iga Swiatek, che ha spazzato via in poco più di un’ora la n.1 del tabellone Simona Halep, e sognare ormai non è più proibito.