[12] D. Schwartzman b. L. Sonego 6-1 6-3 6-4
Ci si era illusi che potesse essere una giornata trionfale per i colori azzurri sul Suzanne Lenglen di Parigi, e invece purtroppo ci si deve accontentare di “solamente” due passaggi ai quarti di finale su tre. L’ultimo degli italiani impegnati domenica, Lorenzo Sonego, non è riuscito nell’impresa di battere il suo fortissimo avversario, l’argentino Diego Schwartzman, finalista un paio di settimane fa al Foro Italico.
Raramente capita di dire nel tennis che il risultato è bugiardo: d’altra parte non si può fare un gol in contropiede e poi chiudersi in difesa, ma in questo caso ci sentiamo di dire che la sconfitta in tre set subita da Sonego è stata inficiata in maniera molto pesante dalla pioggia che ha interrotto il match nel quarto game dell’incontro sul 2-1 Schwartzman e 40-40, dopo che i due giocatori si erano già scambiati un break a vicenda.
Nel primo scampolo di partita si vedeva come Sonego fosse intenzionato a non prolungare troppo gli scambi da fondo con un pedalatore come Schwartzman, e come l’argentino cercasse invece di aprire gli angoli con traiettorie incrociate volte a far muovere il piemontese. Mentre Sonego serviva sull’1-2, la pioggia iniziava a cadere sul Roland Garros, costringendo dopo poco i due giocatori a interrompere il gioco e a rifugiarsi negli spogliatoi.
Nonostante il cielo su Parigi fosse per buona parte sereno, l’organizzazione ha preferito lasciar passare completamente le nuvole foriere di pioggia, stabilendo una durata dell’interruzione di poco inferiore alle due ore. Alla ripresa del gioco, Sonego si è trovato a dover servire sul 40-40, e da freddo ha subito subito un punto seguito da un doppio fallo, lasciando quindi scappare Schwartzman sul 3-1. In pochi minuti l’argentino ha infilato sei giochi consecutivi, trovandosi in men che non si dica sul 6-1 3-0.
“Nella prima parte di partita lui spingeva molto meno – ha spiegato Lorenzo dopo il match – il suo servizio non faceva male e quindi sentivo di potermela giocare alla pari. Quando siamo tornati in campo pensavo di poterlo sorprendere, invece era un altro giocatore: serviva sempre la prima, molto precisa, ha iniziato a spingere senza sbagliare una palla, è cambiato notevolmente il gioco destabilizzandomi un po’. Non sono riuscito a utilizzare le mie armi come volevo perchĂ© lui è stato bravo a non farmele utilizzare nel modo giusto”.
Dopo aver chiesto l’intervento del medico per un dolore all’avambraccio destro, Sonego ha ripreso a giocare molto più reattivo in campo, limitando gli errori, specialmente con il diritto, e più sicuro alla battuta, tuttavia non è riuscito a rimontare il break di svantaggio, cedendo quindi anche il secondo set dopo appena un’ora e 20 minuti.
“Dopo la partita con Fritz mi è uscita un’infiammazione all’avambraccio che mi ha dato fastidio durante la partita. Non è stato un problema così grave da non permettermi di giocare, ma certamente mi ha distratto un poco”.
Il parziale più equilibrato è stato certamente il terzo, nel quale sul 3-3, sfruttando un paio di errori ad inizio game Sonego è riuscito a strappare il servizio a zero all’argentino, cullando quindi il sogno di prolungare la partita. Però non è riuscito a dare continuità al suo gioco, subendo la pressione in risposta e nel palleggio di Schwartzman che ha tenuto la palla molto profonda sul rovescio di Sonego impedendogli di girare attorno alla palla e colpire con il diritto. L’argentino ha chiuso il match vincendo gli ultimi tre games e prenotando la sfida di quarti di finale con Dominic Thiem.
Il Roland Garros di Sonego si chiude comunque con un bellissimo ottavo di finale che può dare la carica per l’ultima parte della stagione: “Ora il programma è di giocare tutti i tornei che ci sono: Sardegna, Colonia, Vienna, Parigi e Sofia. Poi vedrò di settimana in settimana come mi sentirò e decideremo cosa fare. Ora devo solo continuare su questa strada, lavorare sempre di più, e imparare quante più cose possibili che mi possano essere utili per la prossima stagione”.