[2] R. Nadal b. J. Sinner 7-6(4) 6-4 6-1
Uno dei match più attesi nella storia recente del tennis italiano, e forse anche dello sport italiano, ha fornito il verdetto che (quasi) tutti si aspettavano e uno spettacolo forse meno grandioso di quanto non ci si potesse attendere. D’altra parte Jannik Sinner e Rafael Nadal avevano dovuto attendere per lunghissime ore prima ti poter scendere in campo a causa del protrarsi dei match precedenti (soprattutto quello tra Thiem e Schwartzman) e una volta iniziato il match alle 22.36 locali la temperatura era già scesa fino ai 10 gradi centigradi ed è calata ancora nel corso nel match.
Prima del match sarebbe stato troppo attendersi una vittoria di Sinner contro il “padrone del Roland Garros” Rafael Nadal, ma visto l’inizio incerto dello spagnolo e le tante occasioni propizie avute da Sinner nel primo set e mezzo, forse non è un’esagerazione parlare di occasione mancata, anche se bisogna vedere questo match nell’ottica di un percorso triennale (come suggerisce coach Piatti) per Sinner che potrebbe portarlo ai massimi traguardi di questo sport.
Nadal è stato molto abile ad alzare progressivamente il suo livello con il passare dei game e rimediare a quel diritto corto e falloso con cui aveva iniziato il match e con cui non riusciva minimamente a impensierire Sinner. L’italiano, dal canto suo, ha sì fatto vedere colpi di grande splendore che gli regaleranno non solo spazio nei video degli highlights ma anche tante vittorie e tanta gloria, ma è mancato clamorosamente nei momenti decisivi, mettendo in mostra ancora una volta, dopo quanto già fatto vedere agli Internazionali BNL d’Italia a Roma, di non possedere ancora grandi qualità di “closer”, di cecchino spietato.
IL MATCH
Nonostante la lunghissima attesa i due sembrano piuttosto centrati, anche se appare addirittura Sinner ad essere maggiormente in palla. Il diritto di Nadal è infatti un po’ corto, e l’italiano quando può me approfitta. Rafa martella Sinner sul rovescio e non disdegna il contropiede quando può; Jannik dal canto suo sembra tenere il palleggio con discreta disinvoltura e non disdegna la palla corta quando si presenta l’occasione. Nel quinto game Sinner sbaglia una volée di diritto elementare sopra la rete per andare 15-40, ottiene comunque il break point poco dopo ma lo sciupa con un errore di rovescio. Nadal sembra faticare ancora più del solito a far camminare la palla, il suo diritto non cammina, e all’undicesimo gioco Sinner alla terza opportunità ottiene il break e va a servire per il set.
Qui pero si vede uno dei limiti dell’altoatesino, che quando deve chiudere non è esattamente un cecchino infallibile: due errori gratuiti e una palla corta “formato lob” restituiscono il break a Nadal che può così portare il set al tie-break. Lo spagnolo cerca di rimediare alla minore velocità dei suoi colpi con angoli più acuti ad aprire il campo, Sinner commette due gratuiti di diritto sul 2-3 cedendo due turni di servizio e lanciando Rafa sul 5-2. Dopo un’ora e 12 minuti il diciannovesimo errore gratuito di Sinner chiude il parziale a favore di Nadal, con non poche recriminazioni da parte di Sinner.
Prima di iniziare il secondo set Sinner si fa massaggiare la coscia destra dal medico, mentre il vento fa tintinnare le corde delle aste delle bandiere e la temperatura percepita in campo e sulle tribune scende in cifra unica. Nadal inizia a trovare la misura con il diritto, anche se non con la consueta continuità, ma è sempre Sinner che arriva per primo alle occasioni per portarsi in vantaggio. Al quarto game ottiene il break alla terza opportunità con un diritto vincente, ma come era già capitato nel primo set restituisce immediatamente il servizio con quattro errori gratuiti. La storia si ripete quattro game più tardi, quando con altri quattro errori gratuiti concede il terzo break del set che manda Nadal a servire sul 5-4. Lo spagnolo è certamente salito rispetto all’inizio, muove il gioco a suo piacimento e va a rete a prendere i punti. Dopo 2 ore e 12 minuti il 12 volte campione del Roland Garros è avanti per due set a zero, quando mancano ormai poco più di 10 minuti all’una del mattino.
Anche i pochi italiani presenti sulle tribune dello Chatrier, che per tutta la partita erano stati soverchiati dai tifosi di Nadal ma non avevano mai smesso di farsi sentire, all’inizio del terzo parziale sembrano rassegnati alla resa, così come purtroppo anche il nostro eroe altoatesino. Mentre Nadal continua imperterrito a prendersi tutti i secondi che può (e un po’ anche di quelli che non può) tra un punto e l’altro nonostante la tardissima ora, Sinner appare sempre più confuso e smarrisce il filo della partita. Nei suoi primi due turni di servizio vince un solo punto, commette due doppi falli consecutivi e non può far altro che osservare il suo avversario che si allontana verso il traguardo finale. Non è un Rafa perfetto, certamente, e non potrebbe essere altrimenti in condizioni così estreme, ma basta e avanza per portare a termine il compito.
In due ore e 48 minuti Nadal confeziona quindi la sua novantottesima vittoria in 100 incontri disputati al Roland Garros ed avanza alle semifinali per la tredicesima volta in carriera dove incontrerà Diego Schwartzman che lo ha sconfitto solamente un paio di settimane fa nei quarti di finale a Roma.