Conferenza stampa post-partita di rito per quello che è ormai il vincitore di rito del Roland Garros, Rafael Nadal. Una finale dominata in cui il tennista spagnolo ha mostrato una prova di forza impressionante contro il suo avversario più temibile, Novak Djokovic. Quindi è stato un incontro con i giornalisti speciale quello di oggi, dopo un trionfo che lo ha portato a quota 13 per quanto riguarda i Roland Garros e che soprattutto aggiorna il conto personale degli Slam a 20.
Si parte con un commento ai complimenti di Roger Federer, arrivati praticamente subito dopo la vittoria del torneo. “Come sanno tutti c’è un bellissimo rapporto tra me e lui. Penso che lui sia felice quando vinco io e io sono felice quando è lui a fare bene“. Prima del torneo c’erano dei dubbi sulle condizioni fisiche di Nadal, che arrivava al Roland Garros dopo un lunghissimo periodo di inattività attenuato soltanto dalla disputa degli Internazionali d’Italia. “So che c’erano dei dubbi, sono parte della vita. Per me i dubbi sono sempre una cosa positiva perché vuol dire che puoi pensare di fare meglio. […] La mia preparazione non è stata ottimale, ma mi sono allenato sulla terra quando gli altri erano in America”. Come spesso accade a Parigi, la forma migliore è arrivata giocando: “Ogni giorno durante il torneo mi sentivo sempre meglio, e anche stamattina nel riscaldamento mi sono sentito alla grande colpendo la palla“.
Come già è accaduto diverse volte in questi mesi, Nadal ha parlato anche della situazione attuale dettata dalla pandemia, un tema su cui il tennista spagnolo ha sempre mostrato una spiccata sensibilità – che impatta direttamente anche sui tornei di tennis, impedendone la disputa a porte aperte. “Oggi è un gran giorno per me ma non sono stupido, so che è una situazione molto triste in tutto il mondo. […] Non sono felice come al solito perché è una situazione dura per tutto il mondo. Siamo fortunati perché possiamo allenarci e giocare. Dobbiamo ringraziare l’organizzazione del Roland Garros, l’ATP e lo US Open e tutti quelli che hanno fatto il massimo per organizzare questi eventi in delle condizioni davvero difficili“.
Spazio anche alle considerazioni tecniche sulla partita di oggi, con i primi due set di Nadal definiti “perfetti” da Novak Djokovic, il grande avversario di oggi. “Per due set e mezzo ho giocato una gran partita. Sono molto soddisfatto perché ho vinto con delle condizioni che non sceglierei mai in un torneo del genere, anche se ho giocato una partita incredibile. Mi sono adattato a tutte le condizioni di questo torneo e ho provato a superare tutte le sfide che mi si sono parate davanti, come il feeling non ottimale con queste palle fredde. […] Ho lavorato tutti i giorni con grande determinazione, questo è uno dei Roland Garros a cui personalmente do più valore“.
VERSO IL 2021? – Nadal invece non scioglie i dubbi sulla sua programmazione per il finale di stagione. Soprattutto per quanto riguarda la sua presenza alle ATP Finals, l’unico grande torneo che manca alla sua ricchissima bacheca. “Non ho ancora deciso se fermarmi qui o se continuare a giocare fino a fine stagione. […] Parlerò con il mio team e deciderò cosa è meglio fare per quanto riguarda la programmazione“. Per quanto riguarda il prossimo Slam, l’Australian Open, con i giocatori che saranno obbligati a 14 giorni di quarantena al loro arrivo in Australia, Rafa non si sbottona: “Farò del mio meglio per prendere le decisioni giuste in ogni momento“.
Non si sfugge dall’elefante nella stanza, ovvero la conquista del titolo Slam numero 20 con cui il tennista maiorchino raggiunge Roger Federer al primo posto nella graduatoria. “Ho sempre detto che è il mio obiettivo principale (essere il tennista con più Slam, ndr), ma non penserò tutto il tempo a quello che fanno o hanno fatto Novak e Roger. Non puoi essere sempre triste perché il tuo vicino ha una casa più grande o un telefono più grande. In tutta la mia carriera ho sempre provato a seguire la mia strada. Certamente condividere questo record con Roger è una grande cosa, ma staremo a vedere a che punto saremo a fine carriera“.
Il tennista spagnolo non dà sponda alla teoria di una presunta “vendetta” contro Djokovic dopo la finale dell’Australian Open 2019, dominata in senso opposto ad oggi dal tennista serbo. “Non sono un grande fan delle vendette, accetto quando le cose non vanno bene. In Australia lui ha giocato benissimo e mi ha fatto giocare male perché è stato davvero troppo forte. Oggi è stato l’opposto per due set, ma non mi interessa molto. Per me vincere in 3 set o in 5 non fa differenza, anzi forse per me è anche un pochino meglio vincere al 6-4 al quinto, mi da più soddisfazione che vincere in 3 set personalmente. Però se oggi il punteggio è stato così, è perché ho fatto bene molte cose“. Tredici titoli a Parigi, venti Slam, cento vittorie in un unico torneo: chapeau, Rafa.