Con Roger Federer ancora defilato e alle prese con il recupero dall’infortunio al ginocchio, sembra proprio che i suoi due grandi rivali, Nole Djokovic e Rafa Nadal, vogliano scalzarlo in ogni voce del libro dei record ove sia possibile. Ora più che mai. Lo ha fatto Nadal vincendo il suo 20esimo Slam a Parigi e lo desidera fortemente anche Djokovic, che tra il 2020 e il 2021 potrebbe diventare il detentore di due importanti primati: uno è il numero di stagioni chiuse al numero uno ATP. Per ora è fermo a cinque assieme a Roger, Rafa e Connors, ma terminando anche questa stagione al primo post eguaglierebbe Pete Sampras, che al momento ne ha ancora più di tutti gli altri (6). L’altro record che fino a qualche anno fa sembrava difficilmente battibile è quello di settimane complessive passate in vetta al ranking.
Le 310 di Roger Federer sono in serio pericolo: il serbo è in scia con 290 settimane ed è molto probabile che tra qualche mese metta la freccia e sorpassi lo svizzero in questa prestigiosa statistica. Tuttavia non è scontato che questo accada, ma Novak ha pronto il piano. Sfrutterà la regola introdotta qualche mese fa a causa della pandemia, che permette ai giocatori di conservare i punti ottenuti almeno fino all’8 marzo 2021. Fino a quel giorno, anche se un giocatore deciderà di non partecipare a un evento dove difende dei punti, questi non verranno scalati. Si potrà solo guadagnare.
Al momento Djokovic è a Visoko, in Bosnia, dove sta ricaricando le batterie dopo le fatiche della stagione su terra e il brutto colpo della finale persa in tre set contro Nadal (la sua unica sconfitta in stagione in una partita intera). I media serbi riportano la sua volontà di giocare solamente l’ATP 500 di Vienna dal 26 ottobre al 1 novembre come torneo di preparazione alle ATP Finals. La decisione di partecipare al torneo austriaco è arrivata subito dopo il Roland Garros: Nole aveva già le idee chiare. In questo modo potrebbe solo guadagnare punti in classifica in quella settimana, anche se guardando la concorrenza (Thiem, Medvedev, Tsitsipas, Rublev) sarà complicato aggiudicarsi i 500 punti del vincitore.
In parallelo alla scelta di andare a Vienna, c’è la rinuncia al Masters 1000 di Parigi-Bercy (2-8 novembre), dove un anno fa vinse il titolo in finale contro Shapovalov. Quest’anno perciò anche in caso di vittoria, secondo il nuovo sistema di ranking, non potrebbe far segnare un risultato migliore rispetto all’anno scorso. Dunque la sua difesa del titolo a Bercy è rimandata all’anno prossimo, mentre scegliendo di giocare a Vienna potrà solo guadagnare dei punti. Arriverebbe a 12.240, mentre Nadal (in seconda piazza) può guadagnare un massimo di 640 punti (in caso di vittoria) a Parigi-Bercy, ammesso che partecipi.
Infatti lo spagnolo sta ragionando su una possibile partecipazione all’ATP di Vienna: dovrebbe decidere a breve, ma è probabile (come ha lui stesso dichiarato) che chiuda qui il suo 2020. Gli organizzatori sperano comunque di avere anche Nadal in tabellone, il che renderebbe il torneo praticamente un Masters 1000.
In caso di vittoria a Bercy, Nadal accorcerebbe il distacco a 1300 punti (il massimo che può fare se non andrà a Vienna), ma dal momento che le Finals fanno eccezione e i punti vengono scalati lo stesso, Rafa non avrebbe alcuna opportunità di sorpasso entro la fine dell’anno (difende 400 punti, può quindi guadagnarne massimo 1100, mentre Djokovic avendo vinto un solo match l’anno scorso può puntare a un +1300). L’unica cosa certa è che Federer per mettere in salvo il record di settimane in vetta al ranking, dovrà affidarsi proprio all’amico Rafa, che l’ha appena agganciato nella classifica dei Major.