Un KO prevedibile, ovviamente scusabile, ma l’esaltazione degli osservatori di fronte al talento puro dopo decenni di cinghia stretta di tanto in tanto provoca la perdita del contatto con la realtà. Sconfitto nel primo turno del torneo di Anversa da Marcos Giron, Luca Nardi dovrà rinviare la prima esultanza per una vittoria nel Tour maggiore. Planato nelle Fiandre grazie a una sorprendente wild card concessagli dagli organizzatori, il diciassettenne pesarese si è sciolto alla distanza contro il numero novantaquattro ATP, dopo aver vinto un primo set che a tratti è stato un campionario delle notevoli qualità in dotazione.
Presto sotto di un break, Nardi ha rivoltato come un calzino la prima partita, mettendo in mostra doti tecniche naturali notevolissime. Ancora un po’ indietro dal punto di vista fisico, egli ha esibito fondamentali entusiasmanti, e se a sua stessa detta il dritto è il colpo cui è più affezionato, è stato soprattutto il rovescio a uscire dalle sue corde fluente e penetrante: preso il dominio degli scambi sulla diagonale sinistra, Luca non ha impiegato molto a mettere nel sacco un incredulo Giron. Divertente, spumeggiante e incline alla spettacolare verticalizzazione, Nardi ha sprecato un primo set point in risposta nel decimo gioco per colpa di un rovescio lungo linea in rete, ma non ha sciupato il secondo, guadagnato con una risposta di dritto di abbacinante bellezza.
“I miei colpi preferiti sono quelli difficili – aveva detto Luca al nostro Cesare Novazzi nel corso dell’intervista realizzata allo US Open Junior dello scorso anno -, perché provo l’irresistibile gusto di vedere se mi riescono. Mi piace stare fuori dall’ordinario“. In effetti guardarlo giocare è uno spasso, ma dovrà mettere tanta benzina nelle gambe e tanta solidità negli schemi se vorrà fare quel deciso passo nel professionismo indispensabile a rendere giustizia al suo talento. Il sorteggio che gli aveva messo di fronte il qualificato Giron era stato definito “fortunato”, ma il giocatore californiano è pur sempre un top cento incline al veloce abituato ad aspettare che la buriana passi.
Il gomitolo di Nardi si è in effetti ingarbugliato all’improvviso nel nono gioco del secondo set: palla break Giron grazie a uno strepitoso passante di rovescio, trasformata da un recupero lungo di Luca. Game over. In grave affanno fisico e abbandonato dal servizio, Nardi ha mollato di testa finendo stritolato in un vortice di gratuiti, cui va in gran parte ascritto il seiuno maturato nella partita finale.
“Dall’inizio fino a metà del secondo set ho avuto un buon livello – ci ha detto Nardi dopo il match -, poi ho avuto un calo fisico che dal 4-4 mi ha portato a perdere facilmente molti punti; diciamo che non sono molto abituato a queste partite. Poi nel terzo set sono calato di colpo“. Com’è naturale, Luca non è abituato a mantenere determinati livelli a lungo contro giocatori di questa portata. Non in un torneo 250. “Lui è un ottimo giocatore, sa fare tutto benino, ma la cosa che mi ha messo più in difficoltà è la sua solidità. Sbagliava veramente poco. La più grande differenza tra il circuito junior e queste partite? Sicuramente l’intensità. Come potenza, a volte, posso essere anche al loro livello. Ma come intensità no: sono ancora vittima di troppi alti e bassi e loro sono molto più costanti. Questa è una cosa che devo migliorare sicuramente. Si migliora con l’allenamento e facendo partite così“. Infine una battuta sul nuovo coach Roberto Antonini, con cui ha iniziato da poco a lavorare. “Lo conosco da tanto tempo perché siamo entrambi di Pesaro. Quando stavo a casa mi dava già una mano, mi sono sempre trovato bene con lui e adesso abbiamo deciso di intraprendere questo percorso insieme. Spero che potremo ottenere ottimi risultati“.
Nessun dramma, non alla prima partita ai massimi livelli del Tour: le qualità tecniche del ragazzo sono superiori, varrà la pena aspettare di capire se con tempo e lavoro arriverà anche tutto il resto.
OUT ANCHE SALVO – Poco prima dell’esordio del teenager pesarese aveva già salutato Anversa Salvo Caruso, battuto da Daniel Evans al terzo e comunque autore di un’ottima partita e di un grande secondo set, che non ha reso certo superflua una trasferta affrontata con pochissimo tempo a disposizione per preparare con cura il repentino cambio di superficie. In attesa del big match di giornata tra De Minaur e Gasquet e detto della vittoria in due ottenuta da Cameron Norrie su Ruusuvuori, ci tocca dar conto dell’ennesimo forfait cui è stato obbligato Kei Nishikori, che avrebbe dovuto esordire in giornata opposto a Pablo Andujar: a mettere i bastoni tra le ruote al cagionevolissimo giapponese stavolta ha pensato un infortunio alla spalla destra. L’ex numero quattro del mondo è stato sostituito in tabellone da Federico Coria, il quale ha ceduto nettamente ad Andujar un match che di norma si fatica a immaginare lontano dal rosso.
Risultati:
D. Evans b. [Q] S. Caruso 6-2 2-6 6-3
C. Norrie b. [Q] E. Ruusuvuori 6-3 7-6(4)
[Q] M. Giron b. [WC] L. Nardi 4-6 6-4 6-1
P. Andujar b. [LL] F. Coria 6-2 6-3
[Q] G. Harris b. C. Moutet 7-5 6-2
[8] A. De Minaur b. R. Gasquet 3-6 7-6(5) 6-3
[WC] Z. Bergs b. A. Ramos 7-5 7-5
Il tabellone completo