Dopo la facile vittoria nel primo turno del torneo di Colonia-bis ottenuta contro James Duckworth, è arrivato un altro successo piuttosto agevole per Jannik Sinner in Renania. Nonostante un avvio complicato il tennista da Sesto Pusteria ha finito per concedere appena quattro giochi al neo-papà Pierre-Hugues Herbert, un grande doppista che sottotetto sa essere insidioso alquanto. E in effetti, almeno per la prima parte del primo set, il tennista francese ha trovato il modo di incartare l’infinitamente superiore potenza dei colpi in possesso di Jannik. Stranamente prodigo di errori e in imbarazzo nei pressi della rete, Sinner ha servito maluccio e sprecato per due volte un break di vantaggio, complicandosi un po’ troppo la vita prima di piazzare l’accelerata che gli ha consegnato gli ultimi tre giochi insieme alla prima frazione.
“Non ci avevo mai giocato – ha specificato Sinner nell’intervista a bordocampo -, e mi è servito qualche minuto per leggere il suo servizio, i suoi colpi. L’ho visto molte volte giocare, specie in doppio, ma non avevamo mai condiviso nemmeno un allenamento, e quando un avversario varia così tanto il gioco non è facile abituarcisi. Per fortuna non ci ho messo tantissimo a capirlo, e sono molto felice della mia partita“. Ci sono ancora particolari che mandano un po’ in crisi Sinner, almeno per il momento, e valutato il documento d’identità ci mancherebbe altro. I tagli, per esempio. Le costanti variazioni, in generale. A Roma, negli ottavi persi con Dimitrov, il match era girato quando il bulgaro ha compreso che il back di rovescio avrebbe mandato fuori giri il cannone dell’altoatesino. Si migliora con l’esperienza, in queste cose, con l’allenamento.
Pierre-Hugues sa cambiare faccia agli scambi, sa attirare l’avversario alla rete con palle corte e senza peso, soprattutto copre la rete come pochi: il doppio recupero imposto all’inizio del primo set è in gran parte merito di tali qualità, ma anche di un Sinner fermo al 50% di realizzazione al servizio e incapace, questo nell’intera partita, di concedere meno di due punti al rivale nei propri turni di battuta. Il tennista di Schiltigheim, tuttavia, può cambiare rotazioni e accorciare il campo, ma non alzare di molto i ritmi, e ha dovuto rendersi presto conto che sul palleggio ci sarebbe stato poco da fare.
Rimontato uno zerotrenta al servizio nel primo gioco del secondo set, limitati drasticamente gli errori e approfittato di un lungo momento di vistoso nervosismo francese, Sinner ha piazzato il definitivo parziale di cinque giochi a zero che ha chiuso la contesa, regalandosi il terzo quarto di finale in stagione dopo quelli raccolti a Rotterdam e al Roland Garros. Affronterà Gilles Simon, che ha festeggiato l’imminente uscita del suo libro battendo un po’ a sorpresa Denis Shapovalov, che in questa seconda parte di stagione stava ben figurando. Per stato di forma e attitudine alla superficie il pronostico sembra pendere a favore di Jannik, ma attenzione a Gillou: è in possesso di tutte le armi tecnico-tattiche per mettere in crisi il tennis di Sinner.
Risultati:
G. Simon b. [3] D. Shapovalov 6-1 4-6 6-2
[WC] J. Sinner b. [Q] P.H. Herbert 6-3 6-1
Y. Nishioka b. [7] J.L. Struff 2-6 6-3 7-6(3)
[2] D. Schwartzman b. [LL] O. Otte 6-3 6-2