MARBELLA 80
La finale del Challenger di Marbella è una questione tutta spagnola con Pedro Martinez che prevale su Jaume Munar (7-6 6-2) al termine di una partita lunga più di 2h e 20m ma veramente incerta solo nel primo set. Un primo set che vede una forte pressione da fondocampo da parte di entrambi i giocatori che però non riescono a dare una svolta alla partita che, dopo un break/contro-break iniziale, arriva senza troppi sussulti sul 5- 5. Qui Munar si procura il vantaggio con una splendida contro- smorzata. La successiva stop-volley suggella un break che ha tutta l’aria di essere decisivo. A questo punto Martinez chiama un medical time-out dal quale esce miracolosamente rinvigorito tanto da ottenere l’immediato contro-break e una facile vittoria (7-4) nel tie-break.
Non sapremo mai se si trattasse di un reale fastidio (nel qual caso vorremmo il numero del fisioterapista) o della solita sceneggiata che abbiamo già visto fin troppe volte. Fatto sta che il match a questo punto prende una direzione ben precisa, anche se Munar cerca di invertire la tendenza procurandosi tre palle break consecutive nel secondo game. Non riesce a sfruttarle, un po’ anche per colpa sua, ed è subito sera. Nient’altro si frappone tra Martinez e un successo che non solo vendica la sconfitta di due settimane fa ad Alicante contro Carlos Alcaraz ma soprattutto lo proietta al n. 82 della classifica ATP. Munar invece rimanda ancora una volta il rientro in Top 100.
AMBURGO 80
Il Challenger tedesco è stato sconvolto, subito dopo i quarti di finale, dal Covid 19. L’olandese Botic Van De Zandschulp è risultato positivo al tampone scatenando l’allarme rosso tra gli organizzatori. Il giocatore è stato immediatamente estromesso dal torneo e le misure sanitarie ulteriormente rafforzate, con l’eliminazione ad esempio dei raccattapalle. Una vera disdetta per Van De Zandschulp (fresco finalista a Ismaning) che vincendo sarebbe diventato n.1 d’Olanda. La cosa ha poi assunto il sapore della beffa quando il tampone di controllo, effettuato il giorno successivo, ha dato esito negativo.
Ma ormai la vittoria era stata assegnata all’americano di origine giapponese Taro Daniel (n. 122 ATP) che si è ritrovato ad affrontare in finale l’austriaco Sebastian Ofner (n.171 ATP), vincitore in semifinale sul forte polacco Kamil Majchrzak (7-6 6-1). La partita è stata purtroppo a senso unico con l’austriaco che non è mai riuscito ad offrire alcuna resistenza perdendo già il suo primo servizio per poi entrare in una totale confusione tecnico-tattica. Punteggio finale molto severo (6-2 6-1) maturato in poco più di un’ora. Del resto le statistiche a favore di Taro Daniel sono impietose: 84% di punti sulla prima contro un modesto 58% e il 42% in risposta contro un misero 16%. Difficile vincere con queste percentuali.
Massimo Gaiba