Quando si gioca sotto un tetto, Ugo Humbert è un cliente sempre più serio – anche per i giocatori di vertice. Lo ha provato sulla propria pelle Stefanos Tsitsipas, estromesso da Bercy all’esordio (7-6(4) 6-7(8) 7-6(3)) e costretto così a presentarsi a Londra, da maestro in carica, con sole tre partite nelle gambe su questa superficie.
Doveroso concentrarsi sul vincitore, che ha messo a referto oltre 40 vincenti – ben 26 dei quali con il dritto mancino, e di questi buona parte li ha stampati in lungolinea. Se ha avuto modo di salire così tanto con il totale, è anche perché ha sciupato tre match point nel tie-break del secondo set, match point che si era guadagnato con una volée stoppata letteralmente magica. L’ultimo, al servizio, gli è sfuggito a seguito di una buona aggressione di rovescio da parte del greco.
Nel terzo set è rimasta la sensazione che Humbert ne avesse di più dal punto di vista del coraggio, della verve, e infatti il francese è salito subito avanti di un break; Tsitsipas ha recuperato, annullato un’altra occasione di svantaggio e condotto anche l’ultimo parziale al tie-break, ma quando la palla ha ripreso a scottare è stato un altro one man show. Humbert ha piazzato sulla riga l’ultimo dritto vincente e si è guadagnato la sfida con Cilic agli ottavi. Per Humbert si tratta della seconda vittoria contro un top 10, dopo quella ottenuta contro Medvedev ad Amburgo due mesi fa. “Sono letteralmente morto, senza energie” ha detto Ugo col sorrisone in conferenza. “Ma sono super felice, e super fiero di quello che ho fatto“.
“Lui ha giocato benissimo, è stato molto solido, io sono contrariato per come ho giocato” è stata la prima battuta di Tsitsipas, che sul 3-3 del terzo set ha anche usufruito di un toilet break d’emergenza che non è riuscito a destabilizzare – se l’intento era quello – un avversario in grande spolvero. “Nel secondo set è ritornato l’infortunio del Roland Garros, e anche se non era grave come in Francia mi ha dato fastidio, e non ero sicuro se stare lì a giocare fosse la cosa migliore. Ma non è una scusa, ho comunque lottato e dato il massimo di quello che avevo in campo. Sono triste, questo è sicuro“. Per provare a difendere il titolo alle Finals, servirà un gran lavoro di recupero – mentale e fisico.