Se ieri era stato il giorno dei vecchietti, oggi al Challenger di Parma, che completava il programma degli ottavi, sono scesi in campo i liceali: Lorenzo Musetti e Luca Nardi, due tra le più fulgide speranze del tennis italiano. Rimandati entrambi dopo aver a lungo lottato per la sufficienza. Musetti (quarta testa di serie e nel cuore di tutti gran favorito del torneo) si è fatto sorprendere da Roberto Marcora (3-6 6-3 6-4) che sta cercando disperatamente di mettersi alle spalle un anno davvero sfortunato: “Non solo ho condiviso con tutti i colleghi il problema della pandemia, ma diversi infortuni hanno reso questo mio 2020 incredibilmente difficile“.
Musetti ha vinto il primo set, con un decisivo break nel sesto gioco, ma non è mai parso veramente a proprio agio sul velocissimo tappeto del palasport parmense. La necessità di colpire sempre con grande anticipo gli ha tolto spesso il giusto timing sulla palla, anche se non sono mancati i soliti gioielli, soprattutto di rovescio. Anche Marcora ha lamentato lo stesso problema: “Odio questa superficie perché non mi lascia tempo per pensare e mi costringe a colpire sempre all’altezza del ginocchio. Cosa che per uno alto come me non è certo facile. A livello indoor mi piace molto di più una superficie rugosa tipo Parigi Bercy. Ma l’esperienza mi ha aiutato a risolvere il problema”.
Esperienza che Musetti ancora non ha. Così ha cominciato ad avere difficoltà nei turni di battuta (il modesto 60% di punti sulle prime certifica il problema) subendo ben tre break che lo hanno condannato al terzo set – che scivola veloce fino al 3-3 quando Marcora, in risposta, gioca per cinque minuti come tutti sognano di fare. Quattro vincenti uno più bello dell’altro e tutti a casa.
Musetti riposerà per una settimana, prima di tornare in campo per il challenger di Ortisei – gomito permettendo, poiché ha già detto che la sua programmazione sarà dettata dalle sue condizioni. Marcora avanza e nei quarti sfiderà l’esperto tedesco Cedrik-Marcel Stebe (n. 141 ATP), che oggi è apparso in gran forma contro l’ex promessa belga Kimmer Coppejans (7-6 6-4).
FUORI ANCHE NARDI – Non ha avuto maggiore fortuna il 17enne Luca Nardi (n.798 ATP), ragazzo che ha sicuramente le stimmate del predestinato. Starà a lui definire i contorni di questa eccellenza. I presupposti ci sono tutti, a partire da un’ottima velocità di piedi e da una capacità rara di accarezzare la palla. Certo manca un po’ di potenza ed è anche normale, alla sua giovanissima età. Così Maxime Cressy (n.168 ATP), dall’alto dei suoi quasi due metri, lo ha sommerso di ace (19 alla fine), riuscendo in alternativa a prendere quasi sempre il comando delle operazioni con la sua palla molto più pesante. Bisogna però dire che Luca non è mai stato in soggezione e si è difeso spavaldamente, riuscendo persino ad arrivare al break point (nell’occasione anche set point) sul 6-5 del secondo parziale. Nel successivo tie-break il nostro tennista soccombeva 7-4, lamentandosi anche molto per una chiamata arbitrale. Alla fine (6-3 7-6 per Cressy) non se ne dava pace: “Il giudice di sedia aveva la pallina proprio sotto gli occhi, doveva intervenire per correggere la chiamata!”. Una grinta che, se canalizzata correttamente, che gli tornerà presto utile.
DOMANI – Alle 11 Arnaboldi sfiderà il portoghese Ferreira-Silva; a seguire Broady-Cressy, Stebe-Marcora e in chiusura Halys-Vanni.
Massimo Gaiba