Al Challenger 80 di Bratislava cinque erano gli italiani ai nastri di partenza, ma solo uno è riuscito ad arrivare ai quarti di finale. E precisamente il mestrino Matteo Viola che, dopo essersi sbarazzato non senza difficoltà (2-6 6-4 7-6) del ceco Jiri Lehecka (n.355 ATP), ha trovato sulla propria strada il serbo Nikola Milojevic (n.136 ATP) che nel primo turno aveva battuto Andrea Arnaboldi. Partita complessa che però il nostro tennista porta a casa con bel piglio (7-6 4-6 6-3), pur con statistiche leggermente peggiori. Decisivo il primo game del terzo set dove Matteo piazza un break che Milojevic non riuscirà più a recuperare, nonostante le due occasioni avute nel sesto gioco. Nei quarti il nostro tennista se la vedrà col 20enne ceco Thomas Machac (n.215 ATP) e non sarà una partita facile.
Subito fuori all’esordio Federico Gaio e Andrea Arnaboldi. Gaio se la giocava con il russo Roman Safiullin (n.180 ATP) che, dopo la vittoria nell’Australian Open Junior 2015, si sta creando una discreta credibilità in ambito pro. La sua bacheca conta già un Challenger e 19 Future. Niente di trascendentale, ma abbastanza per questo Federico che, dopo il lockdown, appare un po’ in disarmo. Eppure l’incontro sembrava essersi messo bene con un immediato break a suo favore che pareva aver indirizzato la partita verso una rassicurante discesa. Purtroppo la discesa si trasformava ben presto una ripidissima salita costellata da una pioggia di break subiti. L’ultimo e decisivo sancito da due bruttissimi doppi falli consecutivi che sapevano tanto di “voglia di doccia”. Risultato finale 6-3 6-4 per Safiullin.
Arnaboldi si ferma invece contro il serbo Nikola Milojevic al termine di una partita equilibrata (7-5 7-6) dove però l’avversario gioca con maggior freddezza i punti decisivi, come nel tie-break finale dove Andrea conduce 4-3 e perde 4-7, con la grave complicità di un decisivo doppio fallo. Peccato perché, soprattutto sul veloce, Arnaboldi ha già dimostrato (ad esempio la scorsa settimana a Parma) di valere molto di più.
Fatale il secondo turno a Roberto Marcora che, dopo essersi liberato (2-6 6-4 7-6) del tostissimo statunitense Maxime Cressy (n. 166 ATP), nulla può contro il francese Antoine Hoang (6-3 6-4) in una partita abbastanza equilibrata, più di quanto non dica il punteggio, e decisa da pochi punti di differenza. Fuori anche Lorenzo Giustino che prima supera l’esperto tedesco Yannick Maden (7-5 3-6 6-4) per poi perdere contro il padrone di casa Lukas Klein (6-4 6-3) che non è mai apparso in difficoltà. Infatti non ha concesso nemmeno una palla break, ottenendo inoltre uno straordinario 90% di punti sulla prima di servizio contro il modesto 69% dell’italiano. Meglio anche in risposta con il 41% dei punti contro il 21%.
Massimo Gaiba