J. Sinner b. [5] A. Mannarino 6-3 7-5
A tre settimane di distanza dalla semifinale di Colonia 2 persa contro Sascha Zverev, Jannik Sinner torna a giocarsi l’accesso alla sua prima finale del Tour e centra l’obiettivo superando Adrian Mannarino in due set in poco meno di un’ora e mezza. Un avversario di grande esperienza e in possesso delle armi per metterlo in difficoltà tra colpi piatti e mancini, capacità di appoggiarsi alle accelerazioni e acume tattico; e anche in un buon periodo di forma, con 10 delle 15 vittorie stagionali a livello ATP ottenute nelle ultime quattro settimane. Il classe 2001, però, ha dato prova di grande maturità (!), dimostrando capacità di gestione di scambi non certo ai suoi ritmi preferiti e giocando meglio i punti importanti. Comunque andrà in finale, lunedì sarà best ranking, almeno al numero 41.
IL MATCH – Sinner comincia tenendo il turno di battuta, nonostante Mannarino faccia vedere subito uno degli scambi prolungati, stile Gilles Simon, in cui intende intrappolare l’avversario testandone la pazienza. A sua volta, il n. 35 del mondo sfrutta bene il servizio mancino e si affaccia per la prima volta a rete – la zona di campo dove è nettamente superiore – dietro a un bell’anticipo di rovescio, altro marchio di fabbrica. Il trentaduenne di Soisy-sous-Montmorency ha difficoltà nel generare ritmo autonomamente, soprattutto dal lato del dritto, ma di sicuro non avrebbe comunque intenzione di farlo con continuità contro Jannik, che dopo quattro giochi ancora fatica a trovare il timing in ribattuta. Riesce invece a entrare nello scambio sul 3-2 e approfitta di tre regali consecutivi del dritto francese per allungare, mentre l’arbitro Christian Rask sanziona l’abuso di racchetta di Adrian, inevitabilmente adirato visto che sedeva comodamente su un parziale di 11 punti a 2 sul proprio servizio. L’azzurro dimostra di avere la concentrazione richiesta dal tipo di tennis proposto dall’avversario e mantiene senza evidenti patemi anche i due turni di battuta che gli consegnano il parziale per 6-3.
Mannarino ricomincia con qualche lampo di maggiore aggressività, mentre è molto bravo Jannik, su un pericoloso 15-30, a sfoderare un rovescio lungolinea che l’altro non legge. La prima di servizio del diciannovenne di Sesto Pusteria fa parecchio male, ma entra poco più della metà delle volte e nel quarto gioco deve affrontare le prime due palle break dell’incontro, annullate entrambe con un’involontaria ma certo gradita complicità dell’avversario. Il livello sale al sesto game, Sinner gioca di nuovo bene un punto importante concluso con il sempre temibile (per chi guarda) smash, ma Adrian replica con un gran vincente bimane e rilancia posizionando la palla con la mano sulle piastrelle giuste incassando l’errore; per nulla impressionato, il nostro cancella con coraggio la nuova opportunità di fuga francese e il punteggio rimane in equilibrio.
Chiamato a servire per restare nel set, Jannik non rivela alcuna incertezza e non si fa distrarre dal lob in tweener frontale del mancino né scalfire dalla combinazione vincente smorzata-volee. La svolta arriva invece all’undicesimo gioco, propiziata dal passante di Sinner che vanifica l’ottima costruzione del punto da parte di Mannarino, che accusa il colpo e cede i due quindici successivi con altrettanti errori di dritto, certo il suo fondamentale meno sicuro, soprattutto quando la pressione aumenta. Il punto che consegna il break – non ce ne voglia il nostro rossocrinito preferito – è un po’ quelli che ti aspetti però a parti invertite: recupero disperato di Jannik che riesce a far giocare la classica palla in più e l’altro che sbaglia la volée a campo vuoto. Da consumato veterano, Sinner tiene a zero la battuta per il 7-5, chiudendo con il secondo dritto vincente del game. Sabato sarà finale, da favorito, contro il vincente tra Vasek Pospisil e Richard Gasquet. A 19 anni e tre mesi.