[2] R. Nadal b. [7] A. Rublev 6-3 6-4
Delude, e non poco, l’esordio nelle ATP Finals di Andrey Rublev, che cede nettamente in due set a Rafael Nadal al termine di una prestazione decisamente sottotono. Il russo ha ritrovato troppo tardi delle percentuali decenti con la prima di servizio e per larghi tratti del match è sembrato il giocatore disattento e “sparatutto” di qualche anno fa, non certo quello che ha vinto venti delle ultime ventidue partite prima di oggi. Da parte sua, Rafa ha messo in campo l’ennesima ottima performance al servizio, sulla scorta di quanto visto a Bercy, e si è poi limitato a mantenere un palleggio decentemente profondo, in attesa dei puntuali regali dell’avversario. Lo spagnolo vola così in vetta al girone “Londra 2020” in virtù della miglior differenza set e martedì affronterà l’altro vincitore di giornata, Dominic Thiem.
IL MATCH – Nadal parte molto forte, servendo appena una volta la seconda nei primi tre turni di battuta e perdendo due punti. Viceversa Rublev esordisce con sei seconde nei primi sei punti e litiga un po’ con la prima di servizio (meno del 40%), ma riesce a mantenersi a galla grazie al dritto e a qualche imprecisione di Rafa. Nel sesto gioco, arrivano le due palle break per lo spagnolo: sulla prima Rublev è bravissimo a venire a rete dopo un bel cambio in lungolinea con il rovescio, sulla seconda però il nastro devia fuori dal campo un suo dritto. Il russo non prende bene la cosa e scaglia a terra la racchetta in un moto di stizza.
Probabilmente però era lo scossone di cui Rublev aveva bisogno, perché nel gioco successivo arriva subito una reazione. Il russo prende in mano gli scambi e porta Nadal ai vantaggi, sfiorando anche la palla break con un rovescio, sicuramente vincente, che atterra fuori di pochi millimetri. Con una provvidenziale prima vincente Rafa spegne il tentativo di rimonta dell’avversario e firma il 5-2. Due piuttosto anemici turni di servizio a zero, equamente ripartiti tra i due contendenti, portano al 6-3 che chiude il primo set.
Rublev sembra ancora un po’ in confusione e combina un pasticcio già nel primo gioco del secondo set. Una volée incerta e un doppio fallo lo mettono di fronte a due palle break da salvare. La prima è cancellata col servizio, alla seconda ci pensa Nadal con un brutto rovescio in rete. Altri due errori condannano però il russo a cedere la battuta. Ancora una volta, subito dopo il break, Rublev accenna una piccola reazione, ma ancora una volta paga la sua imprecisione sul 40-40. Sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, ma la sensazione è che, con un rendimento migliore al servizio e con la conseguente maggiore tranquillità che ne deriverebbe (al di là degli eventuali punti gratuiti), la partita avrebbe tutto un altro volto. Rafa infatti, al di là dell’ottima performance con la battuta, non sembra così dominante da fondo, anzi spesso e volentieri gli errori di Rublev arrivano al termine di scambi ben costruiti o su palle non complicatissime, fattore che ovviamente non fa che aumentare la frustrazione del russo.
Quasi a ogni errore Rublev si abbandona a un monologo o alza gli occhi al cielo sconsolato. Il russo sembra essersi già arreso e legge malissimo anche quei momenti del match in cui qualche spiraglio potrebbe aprirsi. Sembra, come abbiamo già detto, di rivedere il Rublev sparacchione di qualche anno fa e Rafa non può che approfittarne da vecchio volpone qual è, amministrando il match fino alla fine con il minimo sforzo. Dopo un’ora e diciassette minuti il match si chiude con il punteggio di 6-3 6-4 in favore dello spagnolo.