Con ancora un match da giocare, si può definire conclusa la stagione di Andrey Rublev, e nonostante le due sconfitte rimediate alle ATP Finals di Londra, è da incorniciare. “Certamente sono grato per questa stagione, non mi posso lamentare” ha esordito il russo in conferenza stampa dopo l’incontro con Tsitsipas. “Ho vinto molti tornei che non avevo mai vinto prima, insomma ho vinto più tornei quest’anno che nel resto della mia carriera“. In effetti nel 2020 Rublev ha alzato al cielo cinque trofei, di cui tre dopo il lockdown. “Sono entrato in top 10 per la prima volta, è stato tutto fantastico. Non c’è nulla da dire al riguardo. Ovviamente sarebbe potuta andare meglio ma sarebbe anche potuta andare molto, molto, molto, molto peggio…”.
Quest’anno è arrivato per lui anche il record di vittorie in una stagione (40), che per un solo punto non sono diventate 41. Ieri infatti contro il greco Andrey ha avuto un match point nel tie-brek del terzo set, che non è andato a buon fine a causa di un suo doppio fallo. “A proposito di questo, c’è da dire che questi tipi di match sono molto dolorosi, e non ha importanza se è un doppio fallo o un vincente da parte sua o un errore mio. Alla fine è lo stesso, tu perdi il punto. Quando il punteggio era sul 5 pari abbiamo giocato uno scambio lungo che mi ha spezzato il fiato. Non potevo respirare per un po’ e i 25 secondi tra un punto e l’altro non erano abbastanza; è stato un mio errore non prendermi il warning per time violation, perché pensavo che mi sarebbe costato la prima di servizio”.
Ricapitolando brevemente, il regolamento non prevede nessuna sanzione dopo il primo warning, mentre dal secondo ammonimento in poi viene tolta la prima di servizio. Rublev dunque pensava di aver già ricevuto un warning in precedenza durante il match, e per non correre il rischio di beccarne un altro e giocare quindi il match point con la seconda di servizio, non si è preso il tempo necessario per recuperare. “È stato un mio errore, mi sarei dovuto prendere altri 30 secondi prima di giocare il punto. Ora non mi resta che imparare dai miei errori, e questa cosa mi sarà di grande lezione, vedremo come la userò in futuro”.
E il futuro, per quanto adesso sembri ancora lontano, è rappresentato dall’Australian Open, dove al momento si parla di 25% di spettatori ammessi ai tornei. “Sarebbe fantastico giocare di nuovo col pubblico. I tre tornei che ho vinto quest’anno (dopo il lockdown, ndr) erano con gli spettatori, Amburgo, Vienna e San Pietroburgo. Loro ti danno energia, supporto e ti aiutano molto. Quando giochi davanti alle persone inizi a giocare anche meglio”.