Non sembra abbattuto in conferenza stampa Diego Schwartzman dalla sconfitta subita contro Alexander Zverev nel round robin delle ATP Finals. Il tennista argentino si dice comunque contento della prestazione “perché sono quasi riuscito a rimontarla. La partita era nelle sue mani nel primo e nel secondo set e sono riuscito a trovare un modo di raddrizzarla“.
Il Peque resta quindi sul fondo del suo girone, e ha perso ogni speranza di passare il turno. L’inizio della partita non è stato dei migliori, con un primo set ricco di errori marchiani da fondocampo. “Il primo set è stato simile a quello con Djokovic, ma nel secondo sono migliorato molto quando ero sotto 3-1“. Come al solito si dimostra sportivo anche nella sconfitta, ammettendo che Zverev “ha meritato di vincere. Ho fatto del mio meglio ma il servizio su questa superficie fa la differenza“.
Diego rimane ottimista, nonostante abbia vinto un solo set in due partite. “Devo imparare come si gioca questo torneo, tutto è nuovo. Sicuramente è difficile iniziare un torneo contro Djokovic, ma oggi ho fatto meglio“. Le idee per Schwartzman sono chiare, ma paga in esperienza contro tutti i tennisti presenti. Solo lui e Rublev non hanno mai preso parte a nessuna edizione delle ATP Finals. “La maggior parte dei presenti ha questa come superficie preferita. […] Sono felice perché sono migliorato e ho giocato ottimi momenti, ma è difficile contro i migliori, devo migliorare se voglio vincere“.
Spazio anche alle domande sulla PTPA, l’associazione dei giocatori voluta da Djokovic e Pospisil. Dopo la notizia di ieri notte della richiesta di rientrare nell’ATP Council di Djokovic e Pospisil molti avevano ipotizzato la fine dell’associazione. Non è dello stesso avviso Schwartzman, tra i tennisti che avevano preso parte alla foto fatta allo US Open. “Non stiamo lottando contro l’ATP, stiamo cercando di lavorare tutti insieme e avere una voce più forte. Novak e Vasek vogliono tornare nel Council per avere qualcuno dei nostri dentro ma vogliamo ancora avere la nostra associazione. Molti giocatori che hanno aderito all’associazione sono nel Council o potrebbero esserci dal 2021, stiamo solo cercando di migliorare il tennis per tutti“. Apertura ulteriore anche alle donne nella PTPA, la cui mancanza è per ora uno dei temi dolenti della neonata associazione. “Per me sarebbe molto importante avere anche delle donne nella PTPA“.
Tiene banco anche la questione Australian Open, con la notizia di ieri che lo stato di Victoria non permetterà ai tennisti di poter arrivare in Australia prima di gennaio 2021. “L’unica cosa da fare per adesso è attendere. Sappiamo che non possiamo arrivare nello stato di Victoria prima di gennaio, sarà difficile per noi e per Tennis Australia. Purtroppo nel processo decisionale dei tornei australiani sia noi (giocatori, ndr) che l’ATP siamo piuttosto marginali“. Una situazione complicata che Diego prende comunque con filosofia: “Per me non è così male, vuol dire che passerò un po’ di tempo in più a casa“.