[7] A. Rublev b. [3] D. Thiem 6-2 7-5
In una replica non si sa quanto consapevole di quanto avvenuto nell’edizione passata, dopo aver sbrigato la pratica-qualificazione nei primi due turni Dominic Thiem al terzo giorno si è riposato. Nel 2019 il beneficiario della giornata vacanziera dell’austriaco era stato Matteo Berrettini; oggi a raccogliere una meritata prima vittoria al torneo dei maestri è toccato ad Andrey Rublev. Il russo, voglioso di cancellare lo zero alla voce delle vittorie e incurante dell’assoluta impossibilità di qualificarsi alle semifinali, ha stravinto in un’ora e quindici minuti un non-match, appena ravvivato nel finale da un timido tentativo di ribellione di Thiem, peraltro presto raffreddatosi.
Unico tra i due contendenti decisissimo a non uscire dal campo sconfitto, Rublev ha dominato in ventidue minuti il primo set, mettendo insieme numeri che spiegano l’andazzo dell’incontro molto più di quanto possano fare le parole: 100% di punti con la prima in campo, tre punti persi al servizio, undici vincenti e nessun errore non forzato, due break a favore del russo: un massacro. Nella seconda partita Andrey è volato avanti di un break nel terzo gioco, convertendo la chance con un passante in corsa di dritto da cinema, e pochi minuti dopo si è appollaiato su un comodo quattro a due. La reazione di Thiem, peraltro incitata da un momento di distrazione occorso al moscovita, è arrivata in quel momento, traducendosi in un parziale di tre giochi a zero Austria per l’inaspettato sorpasso. Come detto, il fuoco era destinato a rivelarsi di paglia, e la contro-serie di tre game a zero imposta dal numero otto ATP ha chiuso la relativa contesa.
“Thiem è un grande giocatore, merita di essere in semifinale“, ha dichiarato Rublev nell’intervista in campo, prima di entrare nei dettagli del significato da attribuire alla vittoria di oggi in conferenza stampa. “Per ogni giocatore è importante vincere un match come questo. In palio ci sono duecento punti, quasi quanti se ne accumulano vincendo un torneo 250, e rimangono in cascina tutto l’anno. Anche Dominic voleva vincere, perché guadagnare quattrocento punti è diverso da prenderne seicento“. Tesi confermata dallo sconfitto, anche se la sua versione odierna, di sicuro involontaria, non è sembrata la più feroce tra quelle disponibili. “Avrei voluto vincere, ovvio, duecento punti sono tantissimi. Ma gli avversari sono tutti forti, e se non dai il 110% non ne esci vivo. Venivo da due match molto duri, e oggi quel 110% non sono riuscito a darlo purtroppo. Chiaramente è una sconfitta che fa meno male di altre, ma non posso dire di essere felice. Se sono il favorito per la vittoria finale? Non direi. Tutte le partite che restano sono aperte a qualsiasi risultato“.
Il dato sicuramente negativo ricavato dalla sconfitta si rifletterà sul ranking di Thiem: senza i duecento punti odierni, per Dominator sarà matematicamente impossibile scavalcare Rafa Nadal alla seconda posizione della classifica mondiale che il computer renderà nota lunedì prossimo.