Non è per nulla semplice giocare una partita inutile ai fini della qualificazione a ventiquattro ore da una semifinale contro Rafa Nadal. Daniil Medvedev, già sicuro del primo posto nel girone, è riuscito sia a vincere che a non sprecare energie preziose in vista del penultimo atto. Lo ha fatto in appena 73 minuti, con un doppio 6-3 a ‘Dieguito’ Schwartzman, che per contrasto scendeva in campo certo di chiudere all’ultimo posto del girone ‘Tokyo 1970’. Medvedev ha chiuso imbattuto il girone e ha confermato di essere il tennista che si sta esprimendo al meglio alla O2 Arena quest’anno.
A differenza di Dominic Thiem, l’altro primo classificato che giocherà contro Djokovic in semifinale, è sceso in campo con tanta carica e intensità: il suo obiettivo non era lasciar scorrere la partita per preservare energie (col rischio di farsi comandare dall’avversario come successo all’austriaco), bensì giocare in maniera ultra-offensiva e chiudere i punti il più velocemente possibile. Sulla carta il piano tattico dei due è abbastanza simile, ma, come detto, è stato il russo a mescolare le carte, sorprendendo Schwartzman. Solo pochi punti si sono giocati come voleva Diego e peraltro è stato comunque Medvedev ad avere la meglio in quasi tutte le occasioni.
I break sono arrivati nel terzo e nel nono gioco del primo set: una volta in vantaggio il numero quattro del mondo ha verticalizzato il più possibile in risposta (anche esagerando a tratti), scendendo a rete e rispondendo in maniera molto aggressiva. Ha regalato qualche punto in ribattuta, ma coscientemente, perché il servizio l’ha supportato alla grande nei suoi turni. Vinto il primo parziale, si è portato avanti di un break anche nel secondo (3-1) e qui Schwartzman ha avuto la sua unica grande occasione di rimettersi in partita, ma ha sbagliato la risposta su una seconda del russo, che ha poi chiuso senza mai più soffrire. A tratti l’argentino è stato sommerso da una pioggia di vincenti, soprattutto col dritto: in totale Daniil ne ha piazzati 30 in tutto il match, a fronte di 18 non forzati.
Nonostante abbia chiuso con zero vittorie e tre sconfitte, non ha tanto da recriminare Diego Schwartzman, alla sua prima partecipazione alle Finals: “Vedere questo torneo, i giocatori contro cui ho giocato e sapere dove sono ora significa tanto per me” ha detto in conferenza stampa. “Sono con i migliori del Tour. Ma ho tanto da migliorare. Sono molto fiero, ho avuto tante buone settimane quest’anno, ma sento che per essere ancora qui alle Finals dovrò migliorare tanto. Proveremo a tornarci per fare meglio di questi tre match” ha concluso.
“Ero in fiducia dopo aver giocato bene nelle prime due partite” ha detto Medvedev in campo prima di rientrare negli spogliatoi. “Volevo comunque questa vittoria nonostante fossi già qualificato. Se mi piace giocare con Nadal? Mi piace giocare con tutti i Big Three. Sono cresciuto guardando in TV le loro vittorie negli Slam, prima Federer e poi Rafa e Novak, che sono i miei due idoli da quanto ho iniziato a giocare a tennis”. Tuttavia non ha mai vinto con Nadal in carriera e le ultime due sconfitte sono quelle più dolorose: una è arrivata in finale allo US Open, 6-4 al quinto dopo quasi cinque ore, l’ultima proprio alla O2 Arena, malgrado conducesse 5-1 nel terzo (e match point a favore). È arrivata l’ora della rivincita? Rafa non sarà tanto d’accordo.
Tra Schwartzman e Medvedev non corre buon sangue dopo uno screzio risalente all’ATP Cup del gennaio scorso, ma il russo ha speso comunque belle parole per lui, che ha chiuso con zero vittorie proprio come gli capitò dodici mesi fa: “Diego ha avuto una stagione straordinaria. Si è qualificato comunque nonostante non ci siano stati tanti tornei sulla sua superficie, la terra. Sono felice di vederlo qui. Uno 0-3 al primo Master non significa niente, lo dico per esperienza. Speriamo si possa qualificare l’anno prossimo”. Ha infine commentato il fatto che siano stati due più giovani a scalzare Djokovic e Nadal nel Round Robin: “Non significa nulla. Il fatto che due giovani abbiano vinto il girone non è un gran vantaggio. Quando Zverev vinse due anni fa, perse prima da Djokovic nel girone”.