A prescindere da come il battitore decida di (o riesca a) colpire la palla, nell’amplissimo spettro che va da tecnica sopraffina a “insulto volante”, il colpo con cui si inizia qualsiasi punto in un incontro di tennis è il servizio. Questa ovvietà ci libera da qualsiasi dubbio permettendoci di definire appunto servizio quello che ci apprestiamo a vedere e che, nei fatti, è un dritto choppato (tagliato, per i puristi della lingua). Collocandosi a metà strada fra la battuta da sotto e quella normale, ci si domanda se, in questo caso, la virtù stia davvero nel mezzo.
A eseguirlo è Sapfo Sakellaridi, diciassettenne greca che ha guadagnato a fine 2018 il suo primo punto WTA e ora è n. 779 del ranking; questo per ribadire che si tratta di una professionista, a dispetto della regola in vigore per una buona metà del 2019, quando ITF e soci avevano deciso che, contrariamente a quanto vale per commercialisti, imbianchini, ristoratori, consulenti vari, eccetera, si è professionisti solo se si è tra i 600 più bravi del mondo nel proprio lavoro. Ma, senza ulteriori indugi, lasciamo che siano le immagini a parlare.
(Avvertenza: la visione di questo filmato potrebbe nuocere gravemente al vostro servizio)
Potenzialmente nocivo per lo spettatore, sì; tuttavia, dacché ciò che conta per l’autore della prestazione (non per chi guarda, giova ricordarlo) è il risultato e non certo lo stile o, in ultima analisi, forse anche la tecnica con cui lo si ottiene, il rischio di compromettere l’esecuzione del vostro colpo potrebbe essere compensato dal vantaggio di acquisire una nuova arma. D’altronde, chi è sopravvissuto alla vista dei momenti più bui in battuta di Sara Errani o Alexander Zverev ha probabilmente sviluppato gli anticorpi necessari per evitare di esserne contagiato.
Tornando a Sapfo Sakellaridi, qualche difficoltà alla risposta potrebbe effettivamente crearla, almeno all’inizio. Certo, con quel lancio di palla, difficilmente l’avversaria penserà “forse sta per servire in kick” facendosi sorprendere da rotazione e traiettoria. Tecnicamente, possiamo osservare che viene esasperato l’errore comune di chi cerca di imparare il servizio slice, vale a dire la totale supinazione dell’avambraccio (rotazione verso l’interno), laddove esso va comunque pronato (verso l’esterno), sebbene solo verso la fine dello swing. Resta da vedere se Sapfo è n. 779 WTA grazie a quella battuta o per colpa di essa.