Pur con la data d’inizio dell’Australian Open apparentemente destinata a slittare di una o più probabilmente di due settimane, durante la nottata sarebbe comunque arrivato un significativo passo avanti: come riporta The Age, un quotidiano di Melbourne, ai giocatori sarà consentito allenarsi durante i 14 giorni della quarantena, anche se non vi sono ancora dettagli su quali strutture li potrebbero ospitare e consentir loro di prepararsi. I giocatori arriverebbero Down Under alla fine della prima settimana dell’anno nuovo, e avrebbero il nulla osta immediato per mettersi al lavoro, ancorché rispettando le regole pensate da Tennis Australia e dal governo locale e rimanendo separati dalla comunità locale.
Stando all’articolo originale, la possibilità di allenarsi è stata uno dei punti più rilevanti della trattativa fra autorità locali e sindacati dei giocatori, a maggior ragione nel periodo immediatamente successivo alla off-season, quando la condizione è comprensibilmente non al meglio e 15 giorni di pausa potrebbero causare non pochi problemi. Un regime di questo tipo scaccerebbe il pericolo di un torneo senza star, come ha sottolineato John Millman, N.2 australiano.
“Non si può star fermi due settimane e poi giocare l’Australian Open, nessun giocatore lo farebbe. Il nostro corpo è quello che paga le bollette, e andare da zero a cento in un attimo farebbe aumentare il rischio di infortuni. Se il governo decidesse altrimenti, il torneo probabilmente salterebbe, o almeno io la vedo così. I giocatori non accetterebbero una quarantena dura dopo essere stati esposti al virus per gran parte dell’anno”.
L’ATP avrebbe comunicato ai giocatori con una nota che la quarantena inizierà probabilmente l’8 gennaio, ma allo stesso tempo avrebbe consigliato di non prenotare ancora il viaggio per sicurezza. Secondo l’articolo, il messaggio reciterebbe: “Al momento ci sono ancora limitazioni sul numero di persone che possono entrare nel Paese. Un rinvio di una o due settimane dell’Australian Open è ancora probabile. Saranno presto annunciate le decisioni definitive sui protocolli anti-Covid e sulle procedure da adottare in caso di avvenuto contatto con un positivo, nonché quelle sul numero di persone che potranno accompagnare i giocatori”.
Mentre il rinvio al primo febbraio sembra ancora l’esito più probabile, ci sono ancora diverse ipotesi sul tavolo: la data di inizio potrebbe anche essere il 25 gennaio (solo una settimana dopo quella originale, una soluzione che sarebbe gradita al mercato televisivo e ai tornei del secondo mese dell’anno, per i quali al momento si sta come d’autunno), e non si sa ancora se si potranno giocare le qualificazioni.
Oggi è il ventottesimo giorno di fila senza casi nello Stato della Victoria, dove si trova Melbourne, e le autorità locali vogliono accertarsi che la situazione non cambi. Per questo motivo, alcuni eventi accessori, come la ATP Cup e l’Australian Open junior, non si giocheranno, mentre il torneo Wheelchair sembra potersi salvare. Allo stesso tempo, però, si dovrebbero disputare alcuni tornei di preparazione fra la fine della quarantena e l’inizio dello Slam.