Da alcuni anni, accanto alle classifiche dei migliori giocatori in risposta e al servizio nella Top 100, l’ATP stila anche un terzo ranking per valutare chi riesce a dare il meglio “under pressure”, sotto pressione. Gli indicatori sono quattro: percentuale di palle break convertite, percentuale di palle break salvate, tiebreak vinti, set decisivi vinti. Poiché la stagione 2020 è stata azzoppata dal Covid-19, i dati attuali presenti sul sito ATP si riferiscono non solo a quest’anno ma anche al periodo che va dal marzo al dicembre del 2019, così come avviene per la classifica.
Nonostante in questi ultimi due anni abbiamo assistito all’arrivo ai vertici della classifica mondiale di diverse facce nuove come Daniil Medvedev e Stefanos Tstitsipas, il podio degli “uomini di ghiaccio” del circuito è occupato sempre dai soliti tre: nell’ordine Novak Djokovic, Rafa Nadal e Roger Federer. Sono loro che guidano il super indice che somma i quattro già menzionati. Medaglia di legno per il campione degli ultimi US Open Dominic Thiem. Quinto l’incosciente Nick Kyrgios. In Top 10 anche due sudamericani cresciuti moltissimo tra il 2019 e il 2020, Diego Schwartzman e Christian Garin, rispettivamente sesto e nono. L’unico under 23 nella top 10 è Felix Auger-Aliassime, settimo. Il primo azzurro è Fabio Fogni sedicesimo. Matteo Berrettini lo segue di due posizioni.
La top 10
- Novak Djokovic 259,1
- Rafa Nafal 255,9
- Roger Federer 248,7
- Dominic Thiem 238,9
- Nick Kyrgios 234,1
- Diego Schwartzman 229,5
- Felix Auger-Aliassime 227,3
- Gael Monfils 225,9
- Christian Garin 225,5
Nelle palle break convertite c’è però Kyrgios in vetta (48,2%), seguito da Nadal (46,9%) e Djokovic (45,9%). Segno che un pizzico di follia quando la palla scotta non guasta. In testa invece nella graduatoria per palle break salvate ci sono prevedibilmente tanti big server. John Isner è il numero 1 con il 74,5%. Praticamente ti servono quattro palle break per avere una discreta garanzia di fare il break contro di lui. Poco sotto Milos Raonic con il 74,4%. Il nostro Berrettini è quarto in questo indice. Si inserisce tra i giganti Federer, terzo a 70,8%. Djokovic è invece il re dei tie-break. Ne ha vinti oltre l’85% negli ultimi 21 mesi: un numero abbastanza impressionante. Federer è secondo con il 70,8%. Sorprende il terzo posto di Richard Gasquet con il 66%, visto che il francese è sempre stato etichettato come un giocatore timoroso nei momenti chiave.
Nadal domina invece in quanto a percentuale di set decisivi vinti, contando sia i “terzi” nei tornei del circuito che i “quinti” negli Slam. Il suo 83,3 per cento non è una bella notizia per chi vuole giocarsela allo sprint con lui. Thiem è secondo con il 74,1 per cento. Chiude il podio Salvatore Caruso, il siciliano n.76 del ranking ATP, reduce da due stagioni in grande ascesa: cinque match vinti su sette per lui quando si è arrivati al set decisivo. Una statistica basata su un campione molto più ridotto rispetto ad alcuni suoi colleghi, ma che comunque dimostra che Caruso è un grande combattente.