Una voce autorevole, nel tutt’altro che inedito dibattito sulla possibilità di autorizzare il coaching nel tennis maschile. Brad Gilbert, storico allenatore di Andre Agassi e consulente di Tennis Channel, si è espresso decisamente a favore della presenza degli allenatori sul campo. “Gli spettatori avrebbero diritto a un diverso punto di vista sulla partita – le sue parole riportate da L’Equipe -, che così diventerebbe più attraente. Quello che io vorrei sempre vedere, e penso che sia lo stesso per gli appassionati, sono partite incerte con la giusta incertezza. Sono sicuro che il coaching sul campo sarebbe un significativo vantaggio, da questo punto di vista”.
L’esperimento che può aver indirizzato il pensiero di Gilbert è stato probabilmente quello dell’Ultimate Tennis Showdown, circuito di esibizione ideato da Patrick Mouratoglou per tenere in vita il tennis durante i mesi di stop per la pandemia. In quella circostanza – a uso televisivo – venne autorizzata la possibilità di quattro sessioni di coaching a partita, ciascuna della durata di 30 secondi, con i giocatori dotati di cuffie in panchina e chiamati a dialogare soltanto in inglese. Una soluzione spettacolare, troppo estrema da copiare e incollare nel tennis “vero”. Ma che rimane da spunto di riflessione.
Brad Gilbert a favore del coaching: “La partita sarebbe più attraente”
L'ex allenatore di Andre Agassi si espone a favore dell'ipotesi di far intervenire i tecnici sul campo nel tennis maschile, prendendo spunto dall'Ultimate Tennis Showdown di Mouratoglou
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