“Per lui vincere il primo set è ancora più importante”. È questo quello che si dice del giocatore più debole tra i due in campo, soprattutto quando si gioca al meglio dei tre set. Perché chi parte senza i favori del pronostico deve cercare fin da subito di ribaltare gli equilibri. Dal punto di vista mentale ancora prima che tecnico. Conquistare il primo set contro un avversario più quotato di te significa mettergli pressione, fargli capire che portare a casa il risultato non sarà una passeggiata. Ma significa anche dimostrare a te stesso che ce la puoi davvero fare, che te la puoi davvero giocare. D’altra parte, quando il tennista più debole perde il primo set si amplificano i rapporti di forza già esistenti. Il favorito è ancora più tranquillo e può esprimere liberamente il suo maggior potenziale. Lo sfavorito si rende conto delle difficoltà delle quali era già consapevole.
Ma si tratta di un luogo comune oppure è veramente così importante andare in vantaggio contro i migliori? E, di converso, perdere il primo set, è un errore fatale che ti pregiudica la partita? A giudicare da quanto successo nel 2020, anno alquanto particolare sul circuito a causa della pandemia di Coronavirus che ha portato ad una lunga pausa nel tennis internazionale, l’evidenza empirica supporta pienamente questa credenza diffusa. Se perdi il primo set contro un Top 10 ATP, probabilmente finirai per perdere la partita. Per la precisione nel 92,7 per cento di casi. Insomma, quando uno dei migliori dieci giocatori del mondo parte con il piede giusto ha 9 possibilità su 10 di finire positivamente l’incontro. Qui i record dei primi 10 del mondo dopo aver vinto il primo set, come riportato dal sito della ATP.
- Novak Djokovic 35-0 (100%)
- Andrey Rublev 35-1 (97,2%)
- Rafael Nadal 24-1 (96%)
- Stefanos Tsitsipas 24-2 (92,3%)
- Dominic Thiem 22-2 (92,3%)
- Daniil Medvedev 20-2 (90,9%)
- Diego Schwartzman 22-3 (88%)
- Alexander Zverev 23-4 (85,2%)
- Matteo Berrettini 9-2 (81,8%)
- Roger Federer 3-0 (100%)
- Totale 217-17 (92,7%)
Il più bravo di tutti a fare gara di testa quest’anno è stato il n.1 del mondo Novak Djokovic. Tutte e 35 le volte che ha vinto il primo set ha poi vinto la partita. In realtà anche Roger Federer ha un record del 100 per cento ma basato sui soli tre incontri giocati agli Australian Open. In termini di percentuali, spiccano anche il 97,2% di Andrey Rublev e il 96% di Rafa Nadal. In questa sua fantastica stagione, che lo ha visto approdare per la prima volta in carriera in Top 10 e raggiungere le Finals, il russo ha perso il suo unico match dopo aver vinto il primo parziale contro Stan Wawrinka a Bercy. C’è da dire che Rublev era arrivato a quel torneo particolarmente stanco dopo il titolo a Vienna. Nadal ha perso il suo unico match dopo la vittoria del primo set nella semifinale di Londra contro Daniil Medvedev. L’ultimo capace di rimontarlo era stato Nick Kyrgios un anno e mezzo prima ad Acapulco ad inizio 2019. A dimostrazione di quanto sia rara questo tipo di impresa contro il fenomeno spagnolo.
Confermano comunque la tendenza anche le ottime percentuali di Stefanos Tsitstipas, Dominic Thiem e Daniil Medvedev. Tutti e tre hanno perso solo due match quando si sono trovati in vantaggio. Il peggiore in termini percentuali in questa Top 10 è purtroppo il nostro Matteo Berrettini anche se su un numero di match più ridotto. Quello che ha però perso in assoluto più incontri è stato Alexander Zverev, a quota quattro. Una conferma del fatto che forse al tedesco manchi qualcosa dal punto di vista della tenuta mentale per raggiungere traguardi ancora più importanti. Anche il suo 85% ci fa capire comunque quanto sia importante per lui vincere il primo set. E quanto i suoi avversari devono metterlo subito sotto pressione se vogliono avere delle chance.
C’è poi una considerazione da fare per alcuni di questi tennisti sull’importanza del primo set. Con tutto il rispetto per gli avversari, ci sono casi in cui i migliori tendono a “mollare” leggermente la partita quando le cose si mettono male e il match non è proprio di primissimo piano. Pensiamo ad esempio all’arrendevolezza con cui un Djokovic opaco e distratto ha perso ai quarti di finale del ATP 500 di Vienna contro il nostro Lorenzo Sonego, autore va detto di una prestazione sublime. Questo ci indica come in alcune occasioni il primo set sia molto importante anche per i migliori. Perché se non sei in giornata e non vale la pena spremersi fino in fondo allora è forse meglio andarsene in doccia il prima possibile. Insomma, il primo set è importante per tutti. Forse, se uno la vuole vedere in un’altra maniera, persino più importante per i più forti. Che per l’appunto, quando fanno gara di testa, non perdono quasi mai.