Analizziamo i cinque incontri vinti alle ATP Finals da Daniil Medvedev, che abbiamo ribattezzato come ‘cavalcata’, evocando il celebre brano Wagneriano, sfruttando le rappresentazioni grafiche fornite da Federico Bertelli. La prima serie di grafici si compone di alberi decisionali (decision trees) e illustra l’andamento dei turni di servizi del russo e dei suoi avversari, dal primo match di round robin alla finale vinta contro Thiem.
Qui di seguito il dettaglio della partita d’esordio. Il grafico è semplice da leggere: a destra (in blu) i turni di servizi vinti, a sinistra (in rosso) i break subiti. Più spesso è il segmento che collega due punteggi, più volte quel ‘percorso’ di gioco è stato battuto.
Emerge la solidità di Medvedev nel tenere il servizio, essendo riuscito a gestire al meglio le situazioni di deuce receiver e deuce server. Si osserva anche come il russo nei primi tre incontri abbia perso una sola volta la battuta contro Zverev, sulla situazione di 30-40, mentre contro Nadal sia stato particolarmente in diffcoltà con il servizio, dato che lo spagnolo è stato l’unico a portare a casa giochi in maniera continua sfruttando diverse situazioni di punteggio favorevole come 0-40, 15-40 e deuce receiver per strappare la battuta.
Tuttavia contro Thiem, sebbene Medvedev sia stato costretto al terzo set, si ritorna all’andamento degli incontri del girone: la sola occasione in cui Thiem è riuscito a strappare la battuta si è manifestata sul deuce receiver, senza che vi siano state occasioni diverse per l’austriaco dal punteggio ancorato al 40 pari.
Dall’analisi grafica, corroborata dalla grossezza delle linee blu oblique, si evince pure la solidità crescente di incontro in incontro, nel portare a casa il primo 15 nel suo gioco di servizio e il successivo punto, man mano che il russo avanzava verso le fasi finali del torneo, ovvero semifinale e finale. Questo è segno di una fiducia crescente nel suo gioco.
Per quanto concerne le occasioni di gioco in cui Medvedev si è rivelato particolarmente abile nel strappare il servizio all’avversario di turno, spicca il deuce receiver, presente in tutti e cinque gli incontri, seguito dal 30-40; è andato a segno su questa situazione di punteggio contro Zverev e Schwartzman.
UNA VISTA D’INSIEME
La seconda serie di grafici della cavalcata Medvediana, si compone di grafici a radar, che illustrano le statistiche classiche mostrate alla fine di ogni incontro che equivalgono alle seguenti percentuali – partendo dall’alto e andando in senso orario: % di prime in campo, % di punti vinti con la prima e con la seconda, palle break salvate e convertite, punti vinti in risposta contro la prima e la seconda, punti totali vinti, punti totali vinti in risposta e al servizio. Quello che vedete qui in alto è lo schema del match d’esordio di Medvedev: è facile dedurre come abbia fatto meglio di Zverev in tutte le statistiche ad eccezione della percentuale di prime in campo.
Dall’analisi dei primi tre incontri del girone di qualificazione, pur essendo l’area gialla predominante in quasi tutte le percentuali statistiche, si evince che Medvedev è stato più efficace nel salvare le palle break dei suoi avversari (più dell’80 per cento contro Zverev e il 100 per cento contro Djokovic e Schwartzman), come anche nel convertirle. Contro Schwartzman, è addirittura sotto nella percentuale di punti vinti con la seconda di servizio e nei punti vinti in risposta sulla seconda di servizio avversaria.
Nei due successivi incontri, però, i profili percentuali delle palle break salvate e convertite (‘ore’ 3 e 4, immaginando di leggere il grafico come un orologio) cambiano, essendo i numeri di Nadal e Thiem superiori a quelli del russo. Quindi, in ultima analisi, significa che Medvedev ha concesso meno palle break ed è stato più abile nel convertire quelle che i suoi avversari gli hanno offerto nell’economia generale della partita. Una grande dimostrazione di solidità.
Se il profilo generale statistico della partita del russo contro Thiem risulta similare a quello delle partite contro Djokovic, Zverev e per certi aspetti anche a quello contro Schwartzman, la forma del profilo delle statistiche contro Nadal risulta totalmente anomala ed è da considerarsi come a sé stante. Contro lo spagnolo, sono state decisive le percentuali di punti vinti in risposta sulla seconda di servizio di Nadal e al servizio con la seconda. Analizzeremo meglio questo aspetto in un articolo successivo, sul posizionamento del russo in risposta.
In conclusione, dall’analisi dei profili statistici, risulta che la semifinale contro Nadal è stato l’ostacolo più duro che ha dovuto superare Medvedev nella sua cavalcata verso la gloria londinese, in un torneo in cui ha dimostrato più di tutti l’abilità (forse innata) di dare alla partita la direzione voluta anche quando i numeri non erano completamente dalla sua parte.
Articolo a cura di Andrea Canella