Ubitennis ha avuto accesso al documento inviato ai giocatori per esporre le norme stilate in vista dell’Australian Open 2021, ormai ufficialmente slittato all’8 febbraio con Melbourne più che mai punto focale del nuovo calendario dei primi due mesi di stagione. Vediamo nel dettaglio il contenuto delle sette (fitte) pagine in cui si delinea un programma forse anche più rigido di quanto inizialmente previsto.
ARRIVI
I giocatori dovranno arrivare a Melbourne fra il 15 e il 16 gennaio, non più fra il 15 e il 17 come inizialmente ipotizzato. Per il governo australiano, il resto del mondo è un’unica grande zona rossa, e questo significa che ogni giocatore proveniente dall’estero dovrà espletare le due settimane di quarantena, con un’unica grande eccezione: qualora le due settimane precedenti all’arrivo sull’isola fossero state passate in Nuova Zelanda, l’isolamento non sarebbe più necessario; tuttavia, viste le forti restrizioni in vigore per chi volesse farsi un giro sul set del Signore degli Anelli, questa strada non sembra particolarmente percorribile.
I voli charter partiranno da Dubai, Singapore e Los Angeles. I giocatori potranno prenotare un posto su uno di questi aerei o su un volo commerciale, la cui disponibilità è però limitata in questo frangente – Tennis Australia farà avere 2500 dollari australiani a chi decidesse per la seconda ipotesi.
MEMBRI DEL TEAM
Saranno mille le persone ammesse nel Paese come parte del programma “Special Practice Quarantine”, un numero che comprende giocatori e membri dei rispettivi team. Sono esenti dal conteggio i bambini sotto i tre anni, che però dovranno comunque completare le due settimane di quarantena (come se un genitore potesse lasciare un bambino di quell’età libero di scorrazzare per l’albergo mentre lui o lei fa la quarantena). Alcuni giocatori e giocatrici potranno portare due membri del proprio team, e questi sono:
- i singolaristi ammessi direttamente al tabellone principale grazie al ranking
- le prime dieci coppie di doppio.
Per tutti gli altri il numero scende a uno. Fra loro si annoverano:
- qualificati
- lucky loser
- wildcard
- doppisti fuori dalle prime dieci teste di serie
- “non qualificati australiani”, presumibilmente un gruppo di giocatori e giocatrici locali che faranno da alternates nel caso di un forfait in situ (magari per un test positivo o per un infortunio occorso durante i tornei di preparazione).
Se un atleta dovesse decidere di non portare un accompagnatore, allora gli verrebbero riconosciuti 7000 dollari australiani (4365,20 euro al cambio odierno), valore cumulativo del biglietto charter, del vitto e dell’alloggio. Al contrario, si potrà chiedere il permesso per portare ulteriori membri del proprio team, ma non è garantita l’autorizzazione, anzi, questa dipenderà da quanti posti avanzeranno al di sotto della fatidica soglia dei mille (con ogni probabilità non molti), e i costi per accompagnatori supplementari dovranno essere coperti dal giocatore o dalla giocatrice in questione.
ALLOGGIO
Non saranno concesse abitazioni private durante la quarantena, solo camere in alberghi designati. Verranno distribuiti 100 dollari australiani al giorno per i pasti a ogni giocatore o membro del team – questi andranno consumati in camera o nell’area adibita presso i campi d’allenamento. Una volta finita la quarantena, ci sarà libertà totale di movimento e si potrà prenotare (a proprio carico) un’abitazione privata, mentre chi rimarrà in albergo avrà una copertura quotidiana di 330 dollari per la stanza più altri 100 per i pasti (50 per i coach).
Si potrà condividere una stanza nella consapevolezza che un’eventuale positività di uno dei due varrà come contatto stretto per l’altro. Non si potrà lasciare l’albergo e non saranno ammessi visitatori. La punizione per il mancato rispetto delle regole va dall’esclusione dal torneo alla deportazione – ogni violazione di un membro del team ricadrà sul giocatore per cui lavora.
ALLENAMENTI
Ci si potrà allenare dal secondo giorno di quarantena, previo un test negativo sostenuto all’arrivo. Ogni giocatore avrà una finestra quotidiana di cinque ore per allenarsi: due ore in campo, una e mezza in palestra e una per i pasti – la mezz’ora restante sarà presumibilmente necessaria per il passaggio fra le varie fasi o potrà essere spalmata a piacimento. Ci si potrà allenare solo a Melbourne Park o all’Albert Reserve Tennis Centre, dove si potrà portare un solo membro del team (chi ne avrà due dovrà quindi alternare l’accompagnatore).
Dal giorno 2 al giorno 7 di quarantena si potrà creare un mini-gruppo (ribattezzato “Cohort”) con un altro giocatore per gli allenamenti (la coppia va notificata prima della partenza, altrimenti il partner verrà assegnato casualmente), mentre dal giorno 8 al 14 si potranno fondere due nuclei (Expanded Cohort) per allenarsi in quattro – sarà consentito di spostarsi da e verso i campi con i membri del proprio gruppo.
Lo svolgimento della fisioterapia e dei vari trattamenti non è ancora stato formalizzato, ma se i giocatori (come probabile) si porteranno i propri preparatori, allora è possibile che questa fase sia almeno in parte autogestita in camera d’hotel o al centro d’allenamento.
PRIZE MONEY
Il monte premi totale sarà di 71 milioni di dollari australiani (circa 45 milioni di euro), con il previsto aumento per i giocatori impegnati nelle qualificazioni e per chi uscisse nelle prime fasi dell’evento – per gli sconfitti al primo turno, l’assegno previsto è di 100.000 dollari australiani, poco sopra i 60.000 euro. Se un giocatore venisse escluso dal torneo dopo il sorteggio ma prima dell’esordio gli o le verrebbe riconosciuto solo il 50 percento del prize money, mentre non ci sarebbero decurtamenti nel caso di una positività a torneo in corso.
TEST, NORME ANTI-COVID ED EVENTUALI CASI POSITIVI
La condizione per partire sarà una PCR negativa 48 ore prima del volo, a cui faranno seguito altri tamponi e test salivari nei giorni 1, 3, 7, 10 e 14. I risultati saranno disponibili in meno di 24 ore, e la libertà di circolazione verrà accordata solo nel caso di una negatività riscontrata in ogni test. Sarà inoltre necessario compilare quotidianamente un questionario elettronico sul proprio stato di salute.
Per ora non sono previsti test durante il torneo, visto che la regione è Covid-free da oltre sei settimane. La mascherina sarà sempre obbligatoria, eccetto durante gli allenamenti, durante i pasti e all’interno della camera d’albergo (in pratica, nelle due settimane di quarantena i giocatori ne avranno bisogno solo per gli spostamenti).
Qualora un membro della Cohort risultasse positivo al tampone durante la quarantena, tutto il gruppo verrebbe isolato per un ulteriore periodo quindicinale (questo potrebbe essere ridotto previa consultazione con le autorità sanitarie locali); se succedesse durante il torneo, il giocatore verrebbe escluso automaticamente e i contatti stretti dovrebbero isolarsi per due settimane (qualora fossero giocatori, quindi sarebbero esclusi dal torneo a loro volta). In caso di positività, verrà sempre consentito un secondo test; se questo risultasse negativo, gli organizzatori si impegnano a mettere una buona parola per il giocatore o membro del suo team con le autorità locali.