C’è un orizzonte temporale abbastanza definito, sulla strada di Johanna Konta. “Non vedo l’ora di tornare a giocare – ha raccontato la britannica al Telegraph -, mi vedo in campo nel 2021 e spero anche nel 2022, poi farò il punto su dove sarò arrivata. Ascolterò il mio corpo, il cuore e l’anima. Vorrei anche avere dei figli, desiderio che può indirizzare il cammino“.
A 30 anni, la numero 14 del mondo convive con il fidanzato Jackson Wade (che ha lavorato in LTA) e con i due bassotti Bono e Gizmo. Non sembra essere affascinata dall’esempio delle madri tenniste che fanno coesistere la dimensione familiare con la vita nel circuito. “Serena Williams, Vika Azarenka, ma anche Tatjana Maria e Mandy Minella ce l’hanno fatta e sono esempi incredibili che apprezzo – racconta -, ma per quanto mi riguarda non riesco a immaginarmi nel tour come madre. Aspetterò di essermi liberata dal tennis, per poi mettere su famiglia“.
Idee chiare. Com’è trasparente il timore degli appassionati d’Oltremanica, che vedono la data di scadenza sulla carriera dell’unica giocatrice – al momento – in grado di iniziare un torneo con la speranza di vincerlo. Heather Watson (58 WTA), dopo i risultati negativi della pattuglia britannica al Roland Garros, si è lasciata andare in una previsione a metà strada tra pessimismo e realismo: “Non vedo proprio chi possa essere il prossimo dei nostri nei top 50“. Konta oggi rimane la più proiettabile al vertice, al netto della convivenza di Andy Murray con la protesi all’anca e le sue fisiologiche controindicazioni. Ed è una valutazione che prescinde da un 2020 certamente sfortunato per Jo (una vittoria Slam, erano state 14 nel 2019), alle prese con un paio di infortuni che l’hanno frenata in maniera significativa: la tendinite che si è trascinata per due anni e le palpitazioni cardiache, che l’hanno fatta preoccupare in agosto durante il torneo di Lexington.
“Ma non c’è da avere paura – ha raccontato, dopo gli accertamenti a cui si è sottoposta -, utilizzerò un piccolo apparecchio che possa rilevare le variazioni del battito in partita, per trasmetterle in tempo reale al mio medico. Anche il tendine è molto migliorato rispetto alla passata stagione, sembra andare tutto per il meglio“. Approccio fiducioso, quindi, alla nuova stagione. Ancora incerta nel calendario, ma con il punto fermo dell’Olimpiade di Tokyo tra fine luglio e inizio agosto. Per Konta una priorità, volendo bissare con maggiore consapevolezza l’esperienza di Rio.
In Brasile nel 2016 arrivò con scetticismo (“Mi sembrava così strano senza punti né montepremi“) ma poi si è ritrovata pienamente coinvolta dall’atmosfera del villaggio. Durante lo US Open, come ha raccontato al Telegraph, ha fatto arrivare a Joe Salisbury (per il tramite di Dan Evans) un simpatico video con alcuni colpi a rete per candidarsi a diventare la sua partner nel torneo di doppio misto. “Con grande cavalleria – ha svelato – mi ha risposto che dovrebbe essere lui a fare il provino per giocare con me“.