Oltre al main draw, anche il tabellone delle qualificazioni maschili dell’Australian Open sta iniziando a prendere forma nella versione delocalizzata che si disputerà a Doha dal 10 al 13 gennaio.
Gli italiani impegnati saranno dieci, tre dei quali dovrebbero avere una testa di serie: Andreas Seppi, che può ancora sperare in un ingresso diretto (è il secondo in classifica fra gli esclusi dal tabellone principale dietro a Pedro Sousa) e che in Australia ha sempre dato il meglio raggiungendo gli ottavi quattro volte; Lorenzo Musetti, anche lui dai buoni ricordi Down Under pur non avendo ancora esordito negli Slam, visto che è stato campione juniores nel 2018 e che ha sfiorato la qualificazione già lo scorso anno; e Federico Gaio, che cerca la terza presenza in un Major, la prima fuori da New York.
Gli altri azzurri dovrebbero includere Paolo Lorenzi (che non è lontano da un seed e potrebbe diventare il terzo classe 1981 in tabellone dopo Federer e Lopez, ammesso e non concesso che lo svizzero giochi), Lorenzo Giustino, Alessandro Giannessi (il quale lo scorso anno venne eliminato fra le polemiche dal sudcoreano Lee), Thomas Fabbiano, Roberto Marcora, Matteo Viola (che a Melbourne ha giocato il suo primo turno Slam nel 2012) e Gian Marco Moroni.
Questa è la situazione attuale:
Il mix, classico delle quali, include veterani come Robredo, Stakhovsky, Troicki e Rosol, caotici neutrali di Dungeons and Dragons come Klizan, Gulbis, Dustin Brown e soprattutto Tomic (che però si è già fatto male durante l’esibizione UTR di Brisbane e potrebbe essere in dubbio), e giovani in rampa di lancio fra cui (oltre a Musetti) si annoverano Seyboth Wild, Korda junior, l’enfant prodige Alcaraz Garfia, Nakashima, Gaston e Rodionov.
Interessante infine la breve lista dei Protected Ranking, che oltre al già citato Brown include Kuznetsov (capace di vincere a Flushing Meadows contro Querrey ad agosto) e lo sfortunato Thanasi Kokkinakis, alla ricerca di un po’ di tregua dagli infortuni.