La notizia tanto temuta è infine arrivata. Non ce l’ha fatta Roger Federer a recuperare in tempo per l’Australian Open, e lo svizzero quindi salterà il primo slam della stagione.
Dopo i dubbi espressi dallo stesso Federer nella sua uscita agli Switzerland Sport Awards, qualche speranza era arrivata da Tennis Australia, dato che il suo direttore Craig Tiley aveva confermato di aver ricevuto rassicurazioni dallo stesso Federer circa la sua presenza, e poi non più tardi di un paio di giorni fa il suo nome era stato incluso nella lista dei partecipanti alla ATP Cup.
Tuttavia durante la giornata di domenica una rivelazione del suo agente Tony Godsick ad Howard Fendrick dell’agenzia di stampa Associated Press ha messo fine alle voci ed ha confermato che Roger Federer non sarà ai nastri di partenza dell’Australian Open.
”Roger ha deciso di non giocare l’Australian Open” ha detto Godsick. “Ha fatto progressi nell’ultimo periodo a livello fisico, ma dopo essersi consultato con il team ha deciso che la miglior decisione per il lungo periodo è tornare a competere più avanti in calendario“.
Si prolungherà quindi ben oltre i dodici mesi l’assenza di Federer dalle gare ufficiali, dal momento che il suo ultimo match risale al 30 gennaio scorso, alla semifinale dell’Australian Open 2020 persa contro Novak Djokovic. Il sistema di classifica attuale comunque proteggerà il ranking del campione svizzero quantomeno fino alla fine di febbraio, in attesa che venga deciso cosa accadrà da marzo in poi, e soprattutto se verranno disputati i due Masters 1000 americani di Indian Wells e Miami. “Inizierò le trattative con i tornei in programma a fine febbraio e da lì ricostruiremo il programma per il resto dell’anno” ha confermato Godsick.
Pare evidente che, alle soglie dei 40 anni e con due operazioni al ginocchio sostenute nell’ultimo anno, Federer non voglia rischiare la sua integrità fisica per arrivare nelle migliori condizioni possibili ai suoi obiettivi stagionali, ovvero i due Slam di Wimbledon e US Open e le Olimpiadi di Tokyo. Tre appuntamenti outdoor nel breve volgere di poco più di due mesi che probabilmente segneranno lo sprint conclusivo nella incredibile carriera dello svizzero.