Toni ai limiti dell’inopportuno quelli che hanno caratterizzato il battibecco a distanza tra Ion Tiriac e Alexis Ohanian, marito di Serena Williams. L’ex campione e oggi manager rumeno, 81 anni, intervenendo sulla tv di Stato del suo Paese (TVR), si è lasciato andare a un commento sulla campionessa statunitense subito accusato di body shaming (l’insulto legato alle caratteristiche fisiche): “A quasi 40 anni e con il peso che si porta addosso – le sue parole nel corso della trasmissione Network of Idols -, Serena non si muove più facilmente come faceva una volta. È stata una grandissima giocatrice, ma se avesse un minimo di decenza si ritirerebbe. Decenza sotto ogni punto di vista“.
Chiaro il riferimento alla forma fisica non sempre ottimale della 23 volte campionessa Slam, che si approccia alla nuova stagione con l’obiettivo – che pare per lei stregato – di raggiungere a quota 24 il record di Margaret Court.
IL PRECEDENTE – Non è la prima volta che Tiriac, uno che tende a non passare indifferente con le sue dichiarazioni, si lascia andare a valutazioni non amichevoli nei confronti dell’attuale numero 11 del mondo. Il direttore del torneo di Madrid e presidente della federtennis rumena, è tornato su una strada insidiosa che aveva già percorso un paio d’anni fa. Prendendosi in quella occasione una risposta diretta di Serena, che l’aveva definito “ignorante e sessista” attraverso un’intervista rilasciata al Times.
Questa volta, come accennato, a rispondere all’anziano manager è stato il marito della campionessa. Alexis Ohanian, oltre a rimarcare i concetti di ignoranza e sessismo, ha aggiunto via social: “È bello rendersi conto che nessuno presta attenzione a ciò che Ion Tiriac ha da dire. Ho dovuto fare una ricerca su Google… è venuto fuori che mia figlia di tre anni ha più vittorie dello Slam di lui“. Tiriac di Slam in singolare non ne ha vinto nemmeno uno, mentre nel 1970 insieme a Ilie Nastase ha conquistato il torneo di doppio del Roland Garros. Dettagli. Serena, concentrata sull’Australia, evidentemente questa volta ha preferito delegare la polemica. Sempre che si tratti dell’ultimo atto.