Arriva la prima triste notizia del 2021 per il mondo del tennis. Ci ha lasciati a 67 anni per un cancro Bob Brett, storico allenatore di tanti campioni del passato come Boris Becker e Goran Ivanisevic. Nativo di Melbourne, inizia la sua carriera con un’altra leggenda del tennis come Harry Hopman, che lo prende sotto la sua ala come assistente da giovanissimo e da cui Brett stesso ha ammesso di essersi ispirato molto.
Il suo primo vero e proprio incarico arriva nel 1978, quando Hopman lo raccomanda come allenatore ad Andrés Gomez. Sotto la guida di Brett il tennista ecuadoregno, futuro vincitore del Roland Garros nel 1990, passa dal numero 240 del mondo al 68. Il successo arriva però nel 1987, Boris Becker reduce da un’annata complicata si affida al tecnico australiano e la sua carriera rifiorisce. I due trovano una grande intesa sul campo d’allenamento e il tennista tedesco vince 3 Slam, tornando brevemente anche al numero 1 del mondo.
La collaborazione si interrompe nel 1991, ma Brett ha una nuova sfida tra le mani, il 19enne diamante grezzo croato Goran Ivanisevic. Il croato sfrutta gli insegnamenti del suo nuovo allenatore e migliora di anno in anno, ma mancherà nel 1992 e nel 1994 la possibilità di vincere Wimbledon. L’allenatore australiano continua il suo giro per il mondo e coglie altri successi nel finire di millennio. Porta Andrei Medvedev alla finale del Roland Garros 1999 e Nicolas Kiefer al numero 4 del mondo.
Anche un po’ d’Italia nella vita di Brett, che nel 2002 fonda il Bob Brett Tennis Centre a Sanremo. Non si ferma la sua attività di allenatore nel nuovo millennio, votata soprattutto ai giovani. Prima è tra gli scopritori di Kei Nishikori, nel periodo in cui collabora con la federazione giapponese, e poi è allenatore di Mario Ancic e Marin Cilic. Con quest’ultimo lavorerà fino al 2013, con il tennista croato al numero 9 del mondo e vincitore degli US Open l’anno successivo.