Mancava da settembre la vittoria per Fabio Fognini. Da quella stagione su terra chiusa con il Roland Garros, che è stato anche il suo ultimo torneo del 2020. Le operazioni a entrambe le caviglie hanno condizionato pesantemente il suo rendimento nella stagione passata, ma la speranza è di rivedere il Fognini che tutti conosciamo nel 2021. Il debutto all’ATP 250 di Antalya è stato vincente contro il numero 311 ATP Michael Vrbensky, battuto in due set (6-4 7-6). Un’operazione risultata non tanto agevole come ci si aspettava, ma in un’intervista ad Andrew Eichenholz pubblicata sul sito dell’ATP, ‘Fogna’ ha analizzato con lucidità la sua situazione attuale.
“La mia mentalità deve essere basata sulla calma e sulla pazienza” ha detto il numero 17 del mondo, numero due azzurro. “So che sembra strano detto da me” ha scherzato, “ma quando passi un’operazione chirurgica, soprattutto a 33 anni, non sai mai cosa potrà succedere. Questa parte della mia carriera per me è un nuovo inizio“. E non può che essere così: nel 2020 ha giocato solo quindici match, dieci persi e cinque vinti, tre dei quali concentrati a Melbourne, dove un anno fa ha raggiunto gli ottavi di finale (persi contro Sandgren). Poi è arrivato lo stop del circuito a causa della pandemia di Covid-19, momento in cui ha preso la decisione definitiva: intervenire (in artroscopia) per curare entrambe le caviglie, che da anni limitavano il suo rendimento in campo.
Ha accettato di buon grado anche un rendimento scarso al rientro in campo dopo lockdown e doppio intervento, cercando solamente di ritrovare il giusto feeling col campo, senza pretendere a tutti i costi risultati soddisfacenti: “Pensavo anche ‘Cosa succede se non sto bene e torno a sentire dolore come prima?’ Ma tutti mi hanno detto di stare calmo e avere pazienza. Sapevo che non sarei arrivato al 100% alla stagione su terra, perciò ho dovuto accettare tutti i risultati che sono arrivati al mio ritorno in campo”.
Ha poi aggiunto qualche commento sulla vittoria al debutto colta in Turchia: “Sapevo che avrei sofferto molto, perché nulla si ottiene facilmente. Ho bisogno di questo tipo di partite, soprattutto all’inizio della stagione. Certamente non sono ancora al massimo, sin dall’operazione. Sono contento perché ogni match per me è importante, specialmente se sono riuscito a vincerne uno equilibrato come dice il punteggio. Lui aveva giocato due match nelle qualificazioni prima di incontrarmi. Guardo il risultato, ma guardo anche me stesso. Ho bisogno di correre e sentirmi libero dal dolore. Questa è la cosa migliore. Per la maggior parte del match ho avuto zero dolore. Ci vorrà del tempo, ma probabilmente il mio gioco tornerà quello di prima. Devo provare di nuovo queste sensazioni”.