Dopo un 2020 alquanto movimentato, Alexander Zverev vuole cercare la serenità circondandosi di chi lo conosce meglio, ovvero i suoi famigliari. Così Zverev, oltre ad interrompere la collaborazione con David Ferrer, ingaggiato come coach giusto all’inizio della ripresa del circuito dopo il lockdown, ha deciso anche di terminare la sua collaborazione con Team 8, l’agenzia di management capitanata da Tony Godsick, lo storico manager di Roger Federer. Team 8 aveva cominciato a curare gli interessi dell’attuale n.7 del ranking mondiale giusto due anni fa. Peraltro, l’ingresso sotto l’ala protettrice di Godsick era stato la causa scatenante di un contenzioso legale tra lo stesso Zverev e il suo ex agente, l’ex tennista cileno Patricio Apey, che si è risolto giusto un mese fa con un accordo tra le parti.
Ad annunciare la fine del rapporto con Team 8, è stato lo stesso 23enne tennista tedesco, con una storia sul suo profilo Instagram. Nel messaggio, Zverev spiega che, al termine di un periodo di riflessione, ha deciso di “tornare alle proprie radici” e che la sua famiglia avrà di nuovo un ruolo preponderante nella sua carriera, sia nelle scelte tecniche che in quelle finanziarie. A giudicare dal messaggio, potrebbe tornare ad essere papà Alexander Sr, ex tennista professionista per l’Unione Sovietica, il suo unico allenatore. Il fratello Mischa, ex Top 30 ormai sulla via del ritiro, e il 33enne l’ucraino Sergei Bubka Jr., figlio della leggenda del salto con l’asta con un best ranking di n.145, si occuperanno invece delle questioni di marketing.
La ragione della separazione con Team 8 potrebbe risiedere anche proprio nelle difficoltà di inserirsi nel ristrettissimo clan Zverev così come nelle vicissitudini extra campo che hanno nuociuto all’immagine di Sascha nello scorso anno, dal video del party in spiaggia violando l’auto-imposta quarantena dopo l’Adria Tour alle accuse di violenza domestica da parte della russa Olya Sharipova, sua ex fidanzata.