Ritroviamo Thanasi Kokkinakis al secondo turno dell’Australian Open sei anni dopo l’ultima volta. Il ventiquattrenne di Adelaide, tormentato dagli infortuni per gran parte della sua ancora giovane carriera, ha battuto il coreano Soonwoo Kwon per 6-4 6-1 6-1 ed è comprensibilmente al settimo cielo. “È una bellissima sensazione, un grosso sollievo. Sono solo felice di tornare di nuovo in campo davanti al pubblico” dice. “Avevo un sacco di amici e familiari a guardarmi, forse erano il 90% del pubblico”.
Rientrato la settimana scorsa con una sconfitta a Melbourne 2 dopo 16 mesi (di nuovo) fuori dal Tour, martedì si è trovato in vantaggio di due set e 5-0 nel terzo quando gli si sono inumiditi gli occhi. “Ovviamente, non volevo pensare al traguardo, ma ci stavo pensando dal primo set. Ancora uno, mi sono detto, poi ho sentito quell’imponente boato e il tifo della folla e mi sono venute un po’ di lacrime. È solo che c’è voluto tanto per tornare a quel punto e poche persone, a parte la famiglia, gli amici e il mio team, se ne rendono conto. Quindi, si, mi sono commosso”.
Un interrogativo sempre presente quando si tratta di Thanasi riguarda il suo fisico. “Toccando ferro, mi sento davvero bene. Ne saprò di più domani quando mi sveglierò. Ma sono assolutamente felice di com’è andata: vincere il primo set, naturalmente, poi finire più in fretta possibile per darmi una possibilità”. Altissime le percentuali di realizzazione al sevizio, una sola palla break concessa e annullata. “La battuta ha giocato un ruolo fondamentale e sono rimasto calmo. Quella è stata una chiave importante. Poi, cercare di strappargli il servizio e togliermi un po’ di pressione”.
Il prossimo avversario sarà Stefanos Tsitsipas che ha surclassato Gilles Simon. “Conosco la sua famiglia, abbiamo mangiato insieme qualche volta a Nozza o a Monaco. Siamo tutti greci, andiamo d’accordo. Lui si è mantenuto in salute negli ultimi anni. L’ho visto lui quando era 70 o 60 del mondo e avevo ovviamente capito che sarebbe diventato un giocatore fantastico. Non vedo l’ora di affrontarlo. Non so quale campo ci daranno, ma sono sicuro che sarà uno abbastanza grande. Spero che ci sia un bel po’ di pubblico e che diventi chiassoso”. Quindi, come si dividerà il pubblico? “Per avere un seguito devi giocare e lui l’ha fatto. Quello è il mio prossimo passo, probabilmente”.
La lunga interruzione del Tour per la pandemia ha almeno parzialmente accomunato Kokkinakis ai colleghi, diciamo così, “sani”. L’anno passato è stato “parecchio noioso. Ho giocato alla Playstation e passato molto tempo a fare riabilitazione. Il primo obiettivo è stato rimettere su dei muscoli e avere un aspetto dignitoso in pubblico. Poi, tanto allenamento cercando di rimanere centrato fisicamente e mentalmente. L’Australian Open era una specie di carota. Così cercavo di giocare bene e mettermi in forma per competere qui”.