[Q] S. Errani b. V. Williams 6-1 6-0
Sicuramente pochi si aspettavano un punteggio così netto da questa partita, ma lo score racconta solamente una parte di quello che è successo sulla John Cain Arena di Melbourne Park mercoledì pomeriggio. È vero che Sara Errani è entrata in campo con grande determinazione ed è andata subito sul 4-0, sfruttando qualche errore di Venus sugli affondi, ma anche giocando in maniera intelligente sulla diagonale di rovescio e spingendo con i cambi in lungolinea non appena si fosse creata un’apertura.
Ma l’episodio chiave del match è avvenuto durante il primo “quindici” del settimo game, quando sull’1-5 Venus Williams ha appoggiato male il piede destro durante una discesa a rete provocandosi una distorsione alla caviglia. Il problema è apparso subito piuttosto serio, con la campionessa statunitense che non riusciva ad appoggiare il piede a terra o camminare senza aiutarsi con la racchetta. Naturalmente è stato chiamato il Medical Timeout, che è durato ben oltre i tre minuti regolamentari: la caviglia di Venus è stata fasciata molto stretta, con la giocatrice che appariva molto dolorante e sull’orlo delle lacrime, e successivamente è stata applicata una fasciatura rigida anche sul ginocchio sinistro, che già prima dell’incontro era stato protetto con ‘tape’ elastico.
Alla ripresa del gioco Venus Williams è apparsa totalmente incapace di caricare il peso sulle gambe durante il servizio, procedendo ad effettuare “rimesse in gioco” di puro braccio. Anche la sua mobilità era notevolmente limitata, ma la campionessa non ha voluto terminare il match con un ritiro ed ha proceduto fino alla fine del match senza riuscire a vincere nessun altro game. “Dopo la lunga pausa per il medical timeout, durante la quale siamo rimasti fermi per 18 minuti, lei ha giocato un primo game molto cauto, ma poi nel secondo set ogni punto faceva una cosa diversa – ha raccontato Errani dopo il match – una volta correva, il punto dopo non si muoveva, una volta tirava forte, un’altra no… Ho cercato di essere attenta e pronta a qualunque cosa. Credevo si sarebbe ritirata, perché subito dopo la ripresa davvero faceva fatica a muoversi, ma poi ha deciso di arrivare fino in fondo”.
Con questo risultato Sara Errani si assicura il ritorno a ridosso della Top 100 al numero 106, e soprattutto si conquista la possibilità di giocarsi un terzo turno tutt’altro che impossibile con Su-Wei Hsieh (n. 68 WTA), una giocatrice che lei ha sempre battuto nei tre precedenti confronti diretti senza perdere un set, anche se l’ultimo incontro risale al Torneo di Instanbul del 2017.
[15] I. Swiatek b. C. Giorgi 6-2 6-4
Chiunque fosse appassionato di scambi da fondocampo ad alta velocità, sicuramente avrà apprezzato il match tra Iga Swiatek e Camila Giorgi. Le due ragazze si sono affrontate a viso aperto fin dal primo game dando vita a un match che per lunghi tratti è stato di ottima qualità, anche se solamente in un frangente si è avuta la sensazione che la direzione del match potesse cambiare.
Il primo set è andato via abbastanza rapidamente in favore di Swiatek, che è andata rapidamente sul 5-1 per poi chiudere 6-2 in 34 minuti. “Nel primo set credo di aver commesso l’errore di pensare troppo. Infatti nel secondo set ho iniziato a giocare in maniera più istintiva, che è il mio modo di giocare, e le cose hanno iniziato ad andare meglio”, ha detto Giorgi dopo la partita.
Infatti Camila dopo essere andata rapidamente 0-2 nel secondo parziale, ha infilato una serie di tre giochi consecutivi che le hanno consegnato il primo vantaggio della partita. Nel sesto game, sullo 0-40, ha avuto tre opportunità per andare avanti 4-2, ma lì Swiatek ha tirato fuori dal cilindro due ottimi servizi ed uno schema servizio-diritto, che hanno siglato il 40-40, cancellando l’occasione più ghiotta di Giorgi di ribaltare la partita.
Da quel momento il traffico ha ripreso ad essere a senso unico, anche se Giorgi aveva già da parecchio tempo iniziato ad avvertire un dolore più intenso nella gamba infortunata la settimana scorsa. “Mio papà mi aveva detto di ritirarmi sul 3-2 – ha rivelato Camila – però ho voluto provare fino alla fine e credo comunque di aver espresso un buon livello. Ora i medici decideranno qual è la cosa migliore da fare per guarire dall’infortunio”.