Tanti gli italiani in gara al Challenger 80 di Biella, a premiare il duro lavoro di Cosimo Napolitano che, in piena pandemia e ancora senza pubblico, è riuscito ad allestire ben quattro tornei da qui a fine marzo. Una soddisfazione per la città di Biella e un bel vantaggio per tanti nostri tennisti, che così non sono costretti ad affrontare difficili e costose trasferte. Non è un caso che nessun italiano sia presente negli altri due Challenger in programma questa settimana, in Francia a Cherbourg e in Sudafrica a Potchefstroom.
Ovviamente, a parte gli 11 azzurri in tabellone (più cinque che non hanno superato le qualificazioni), il fiore all’occhiello del torneo è la presenza dell’ex n.1 del mondo Andy Murray. Lo scozzese, dopo i ripetuti interventi chirurgici all’anca e il Covid (che gli ha impedito di partecipare agli Australian Open) ha deciso di ripartire dal basso pur di tornare in campo. Dopo un primo turno in chiaroscuro contro il forte tedesco Maximilian Marterer (n.203 ATP), Murray si è trovato di fronte il nostro Gian Marco Moroni (n.234 ATP) che, da parte sua, si era sbarazzato non senza fatica (7-6 6-4) del russo Evgeny Karlovskiy.
L’azzurro parte un pò contratto e già nel terzo gioco deve fronteggiare tre pericolose palle break. La terza è quella che consegna il vantaggio allo scozzese che, quando ricama il campo con le sue accelerazioni, sembra proprio quello di una volta. Murray ottiene presto un secondo break e si porta sul 5-2, ma ‘Jimbo’ Moroni non sembra per nulla intimidito e continua a lottare a viso aperto, ottenendo addirittura un immediato contro- break, anche se ormai è tardi per salvare il set.
Anche nel secondo parziale sono numerose le occasioni per il britannico che si vede annullare tre palle break nel quinto gioco e un’altra nel settimo. Moroni continua a difendersi vigorosamente anche se in alcuni frangenti la differenza di cilindrata si vede. Nel nono gioco altre tre occasioni per Murray (alla fine saranno 12 palle break contro una sola) che finalmente riesce ad ottenere il break e a chiudere col punteggio di 6-4 6-4. Partita equilibrata e, tutto sommato, divertente in cui Murray ha dimostrato di essere sulla strada del pieno recupero e Moroni di poter competere a questi livelli, soprattutto non avendo nulla da rimproverarsi. Ai quarti affronterà Blaz Rola, che ha posto fine all’avventura di Matteo VIola col puntegio di 3-6 7-5 6-4. Secondo turno fatale anche per Luca Vanni che, dopo aver vinto il derby contro Thomas Fabbiano (6-1 6-4) è stato eliminato (7-6 6-1) da Ilya Marchenko.
NON SOLO ANDY – Il derby tra Lorenzo Giustino e Roberto Marcora, meno acceso di quello tra Fognini e Caruso a Melbourne, ha promosso Giustino ai quarti. Lorenzo ha sofferto il palleggio del suo avversario ma ha giocato meglio nei momenti cruciali, lasciando solo tre punti all’avversario nel tie-break del primo set. E ancor di più quando, nel secondo parziale, annulla un pericoloso tentativo di fuga di Marcora. Il contro-break nel terzo game, alla sesta palla break, vale infatti come un match point: Punteggio finale per il napoletano 7-6 7-5. Nei quarti di finale Giustino troverà l’ucraino Illya Marchenko (n.212 ATP) per giocarsi un difficile ma non impossibile accesso alle semifinali.
L’altro italiano che riesce ad approdare ai quarti di finale è Federico Gaio che ha battuto l’olandese Tim van Rijthoven (n.347 ATP), il quale nel primo turno si era sbarazzato a fatica di un ottimo Giovanni Fonio – ormai pronto per questi palcoscenici. Il primo set fila via liscio fino al 4-4 quando la prima palla break del match è per Gaio che la sfrutta prontamente e chiude 6-4. L’italiano è apparso tonico fisicamente e perfettamente a proprio agio sul tappeto veloce, ma non velocissimo (parole dello stesso Gaio, ndr) del PalaPajetta. Ora lo aspetta il tedesco Daniel Masur (n.158 ATP) in un quarto di finale che l’azzurro affronta da favorito.