[Q] A. Karatsev b. [18] G. Dimitrov 2-6 6-4 6-1 6-2
È il torneo di Aslan Karatsev, il primo giocatore dell’Era Open a raggiungere la semifinale all’esordio in uno Slam. Il russo, numero 114 della classifica mondiale, stavolta ha avuto anche un pizzico di fortuna: dopo aver vinto il primo set 6-2, all’inizio del terzo parziale Grigor Dimitrov ha accusato un problema alla parte bassa della schiena (che stava già tenendo sotto controllo con gli antinfiammatori) e l’ha totalmente limitato al servizio e negli spostamenti. Karatsev ha vinto 6-4 6-1 6-2 i restanti tre parziali, chiudendo il match in appena due ore e mezzo, scrivendo una pagina di storia del tennis. Oltre a essere il primo debuttante a spingersi così avanti in un Major, sarà anche il secondo qualificato a raggiungere le semifinali dell’Open d’Australia.
A livello assoluto, Aslan si aggiunge ai quattro giocatori arrivati tra gli ultimi quattro di uno Slam dalle qualificazioni: il primo fu John McEnroe (che, coincidenza, proprio oggi compie 62 anni) a Wimbledon 1977, poi Bob Giltinian all’Australian Open 1977, Filip Dewulf al Roland Garros 1997 e Vladimir Voltchkov a Wimbledon nel 2000, l’ultimo in ordine cronologico a far segnare un risultato del genere. Karatsev è anche il giocatore con la classifica più bassa a raggiungere sia i quarti che le semifinali all’Open d’Australia dal 1991, quando Patrick McEnroe ci riuscì avendo la sua stessa classifica: numero 114. Allargando il discorso a tutti gli Slam bisognerebbe tornare indietro a Goran Ivanisevic, numero 125 a Wimbledon in occasione della sua epica vittoria nel 2001.
Oltre a essere un giorno storico per il tennis, questo è anche un giorno storico per il tennis russo, che sicuramente avrà due semifinalisti su quattro nel torneo. Negli Slam era capitato solo altre due volte, ma limitando il discorso all’Australian Open, Karatsev è appena il quarto russo a centrare la semifinale in Australia (gli altri sono Aleksandar Metreveli nel 1972, Yevgeny Kafelnikov nel 1999 e 2000 e Marat Safin nel 2002, 2004 e 2005). Tra 24 ore sicuramente se ne aggiungerà un quinto: da decidere solo se sarà Daniil Medvedev o Andrey Rublev. Invece Karatsev giocherà nella giornata di giovedì la partita più importante della sua carriera contro Novak Djokovic o Alexander Zverev.
LA CRONACA – A inizio partita il primo a trovare il break è il russo, ma commette tre errori non forzati per annullare il suo vantaggio e consegnare il pareggio a Dimitrov. Dall’1-2 del primo parziale, il bulgaro infila una striscia di cinque giochi consecutivi per chiudere 6-2 il primo set in 33 minuti. Un brutto primo set per Karatsev, che mette meno del 50% di prime palle in campo e al posto della sfilza di vincenti (soprattutto in risposta) a cui ci ha abituato durante questo Australian Open, commette 19 gratuiti a fronte di soli 3 vincenti. Il colpo che mette più in difficoltà il numero 114 delle classifiche è il rovescio in back di Grigor, che rallenta il gioco e toglie il ritmo allo scambio, un elemento tattico essenziale per evitare che Karatsev diventi inarrestabile da fondo, come ha dimostrato contro Schwartzman al terzo turno e negli ultimi tre parziali contro Auger-Aliassime in ottavi.
Dimitrov può avere dei rimpianti a inizio secondo parziale, quando spreca cinque opportunità di break per portarsi 2-0 e cercare la strada più veloce per portarsi in semifinale. Al termine di un game lungo 18 punti, Karatsev la spunta. E la partita inizia a cambiare. Il russo salva altre due palle break sull’1-2, salendo d’intensità al servizio (tre ace di fila per impattare due pari) e Dimitrov subisce immediatamente il contraccolpo psicologico, regalando il break al termine di un game zeppo di gratuiti. Karatsev però è ancora teso, non riesce ad emergere nel punteggio e con un doppio fallo ricambia il favore. I primi segnali di cedimento fisico per Dimitrov arrivano sul 4-4: tre errori non forzati (due col dritto) e due doppi falli (incluso quello sulla palla break), danno al qualificato la chance di servire per il set. Karatsev stavolta non trema e chiude il game a zero per pareggiare i conti.
Il rovescio del russo entra in ritmo a inizio terzo set: ne piazza uno vincente per trovare il break ai vantaggi nel terzo game della terza frazione e mentre inizia a infilare ‘winners’ a ripetizione, Dimitrov si blocca. Non riesce né a spostarsi, né ha spingere con il servizio – giocato coi piedi a terra, quasi da giocatore amatoriale, in campo per evitare che la sua squadra locale retroceda in D4. Se è vero da un lato che quando questa settimana Karatsev ha iniziato a giocare un vincente dopo l’altro nessuno è riuscito a fermarlo, è vero anche che Dimitrov non era assolutamente in grado di giocare sul finire di terzo set: quattro punti in quattro game e due set a uno Karatsev, che deve solo appoggiare in campo, perché ci pensa il povero Dimitrov a star fermo e concedergli i punti. Aslan chiuderà con 13 risposte vincenti, più della metà messe a segno però in questa fase del match, salendo a 31 in tutto il torneo (più del doppio di chiunque altro).
C’è poco da raccontare del rapidissimo quarto set che consegna la semifinale a Karatsev. Prima di tentare almeno di onorare il quarto di finale, Dimitrov si allontana con il fisioterapista per un trattamento alla schiena, ma c’è ben poco da fare. Inoltre dai segni che si notano soprattutto nei replay, si intuisce che il bulgaro è ricorso alla pratica del ‘cupping‘ nella parte bassa della schiena prima della partita, forse preoccupato di un possibile irrigidimento, che purtroppo è arrivato lo stesso. In poco più di 30 minuti Karatsev ha chiuso 6-2 il set e infine il match, esultando in maniera contenuta, consapevole che la sua favola all’Australian Open 2021 oggi può continuare anche grazie a un po’ di fortuna.