[3] N. Osaka b. [10] S. Williams 6-3 6-4
Non è stata una partita fantastica, nessuna delle due protagoniste ha espresso il proprio miglior tennis, ma ciò che è risultato evidente è stato il carattere di Naomi Osaka, che nonostante una giornata da 45% di prime palle (solo 8 volte in carriera era riuscita a vincere con una percentuale come quella o inferiore), oltre ad aver dominato per larghi tratti Serena Williams ha reagito in maniera sontuosa all’unico momento di difficolta, quando ha ceduto il servizio sul 4-3 con tre doppi falli. Da lì, otto punti consecutivi, quasi tutti conquistati con colpi vincenti, per chiudere il match.
Serena Williams non ha capitalizzato a dovere l’inizio catastrofico di Osaka, e una volta arrivati sul 2-2 la partita è decisamente girata in favore della giocatrice giapponese. Per la campionessa americana il diritto è stato una palla al piede costante (13 gratuiti, solo due vincenti) e nemmeno lei è riuscita ad ottenere dal servizio quanto solitamente le riesce: 46% di prime, ma solo 65% di punti vinti sulla prima di servizio, contro l’85% di Osaka.
IL MATCH – Inizio nervosissimo di Naomi Osaka, il cui lancio di palla è erratico come non mai e trascina con sé tutto il resto del suo gioco. Senza dover fare troppa fatica Serena ottiene il break in apertura, vola 2-0 e ottiene persino una chance per il 3-0. Anche la sua prima però è latitante, e alla prima occasione Osaka agguanta il 2-2. La prima a trovare il ritmo con i piedi e con i suoi colpi da fondo è proprio la nipponica, che punisce con il diritto non appena Serena rallenta il palleggio per tenere la palla in campo. La campionessa statunitense non riesce a trovare l’efficacità della risposta sulle seconde corte ma con molto effetto di Naomi, e con cinque giochi consecutivi Osaka si porta sul 5-2.
Al servizio Naomi è quasi intoccabile, finisce il primo set 6-3 in 38 minuti e scappa subito 2-0 nel secondo, siglando il vantaggio con due ace a oltre 195 chilometri orari. Serena va 0-15 e la palla successiva di Osaka si ferma sul nastro mentre avanza nel campo sguarnito, e da lì ritrova la strada per rientrare in scia, affidandosi al rovescio e accorciando gli scambi. La percentuale di prime palle della nipponica rimane sotto il 40% ma quando la palla entra è una sentenza. Ma sul 4-3 in suo favore, oltre alla prima perde anche la seconda: tre doppi falli omaggiano Serena del controbreak.
Ma qui la campionessa che Osaka è diventata viene fuori in tutta la sua forza: due rovesci vincenti, un doppio fallo di Serena e un’altra combinazione di due cross micidiali le valgono un altro break a zero. È una sequenza di otto punti consecutivi che sigla il passaggio di Naomi in semifinale, e di quella che potrebbe essere la fine della carriera di Serena Williams a Melbourne Park. Prima di imboccare il corridoio degli spogliatoi, infatti, Serena ringrazia la folla presente in maniera più riflessiva del solito, mettendosi la mano sul cuore, una maniera che può significare la fine di un capitolo della sua storia. “Se dovessi dire addio non lo direi a nessuno” dice poi in conferenza stampa, prima di scoppiare in lacrime e lasciare improvvisamente la sala interviste.
In finale (sabato ore 9:30 su Eurosport) Osaka affronterà, da favorita, Jennifer Brady. Naomi conduce 2-1 nei precedenti con la statunitense, contro la quale ha vinto una magnifica semifinale nel 2020 allo US Open.