Al Challenger 125 di Biella 2 la finale tra il nostro Lorenzo Musetti e il coreano Soonwoo Kwon (n.97 ATP e terza testa di serie del torneo) dura purtroppo poco più di un’ora e si chiude con un punteggio molto netto (6-2 6-3) in favore di Kwon. Per l’italiano si tratta della seconda sconfitta in tre finali a livello Challenger.
Il piano partita di Musetti era chiaro, come ci aveva anticipato coach Tartarini ‘Soonwoo Kwon è senz’altro un ottimo giocatore e contro Donskoy ha dominato, contrariamente alle mie aspettative. Come tutti gli asiatici muove molto bene i piedi e colpisce forte sia di diritto che di rovescio. Anche se sul diritto ogni tanto perde un po’ la palla. Bisognerà cercare di non dargli ritmo per incrinare questa sua solidità’.
L’azzurro parte bene e nel terzo gioco strappa il servizio all’avversario andando a condurre 2-1. Sembra che il piano funzioni ma purtroppo l’illusione dura ben poco. Kwon si riprende immediatamente il break e, pur senza fare nulla di straordinario, prende con autorità il comando delle operazioni. Musetti da parte sua fatica a trovare il tempo sui colpi e sbaglia molto, cercando oltretutto più il ricamo che la sostanza. Il coreano inanella così ben cinque break consecutivi che gli consegnano il primo set e lo portano a condurre 4-1 nel secondo. Lorenzo recupera un break e mette a segno qualche bel colpo ma Kwon, oltre alla sua ben nota solidità, mostra anche una mano sorprendentemente educata e non lascia mai un vero spiraglio al nostro tennista, che chiude con un punto su due sulla prima (contro l’81% dell’avversario) e un punto su tre in risposta (contro il 56% di Kwon).
Complimenti dunque a Kwon che conquista il terzo Challenger in carriera, ma a Musetti resta la continuità di risultati. Si consolerà con un nuovo best ranking (n.115 ATP) e la prossima settimana a Gran Canaria giocherà il Challenger 80 (terra battuta outdoor) da testa di serie n.1, trovando al primo turno un qualificato. Dopo lo aspettano l’ATP 250 di Doha – dove è entrato in tabellone – e l’ATP 500 di Dubai, il torneo in cui ha esordito nel circuito maggiore che gli dovrebbe concedere una wild card.
CHALLENGER DI POTCHFSTROOM 2
Al Challenger 80 di Potchfstroom 2 in Sudafrica (cemento outdoor) la finale ha visto lo statunitense Jenson Brooksby (n.315 ATP) prevalere (2-6 6-3 6-0) sul veterano russo Teymuraz Gabashvili (n.279 ATP, ma n.43 nel 2016) a cui il Sudafrica sembra aver regalato una seconda giovinezza, dal momento che in due settimane ha raggiunto una semifinale e una finale. Mesi fa la sua tenuta atletica ci era sembrata assai rivedibile, ma in questi 14 giorni è sembrato in netta ripresa – pur pagando lo scotto dei 35 anni dal secondo set in poi, dopo un’ora giocata a tutto gas. Quanto a Brooksby, il ventenne americano ha optato lo scorso dicembre per il professionismo, rinunciando all’ultimo anno di College a Baylor, e conquista un successo importante e il nuovo best ranking al n. 249. Nel 2018 fu campione junior USA e l’anno successivo, al primo turno dello US Open, eliminò un Tomas Berdych prossimo al ritiro.